I turisti cinesi temono trasporti e alberghi siciliani

L’indagine di un giovane siciliano volato a Pechino per intervistare i TO

I cinesi apprezzano i prodotti agroalimentare siciliani, specie vino ed olio, ma temono i cattivi collegamenti aerei, l’offerta ricettiva e la scarsa comunicazione agli stakeholders interessati. Sono i primi risultati della ricerca tra i tour operator cinesi avviata da Piergiorgio Pisano, un giovane siciliano laureato in Economia dei Mercati e dei Servizi Turistici e laurea specialistica in International Tourism a Lugano, che da quasi un mese si trova a Pechino per un progetto che punta incrementare i flussi turistici dalla Cina verso l’Italia con particolare attenzione per la Sicilia. Un viaggio quello sino in Cina che Pisano deve all’Istituto per il Commercio Estero. Il questionario elaborato da Pisano, infatti, è stato inviato a 60 tour operator nell’area di competenza dell’Istituto Commercio Estero di Pechino ed è stato chiesto anche il supporto di tutte le altre sedi ICE della Cina, le quali hanno provveduto direttamente ed indirettamente ad inviarlo alle loro liste, altri 40 più o meno operatori turistici (Canton, Shangai, Hong Kong e Chengdu). “Da alcune interviste dirette ad un campione selezionato – spiega Pisano – è emerso un sostanziale e crescente interesse per il territorio siciliano, ancora troppo poco conosciuto sotto i suoi aspetti migliori e rilegato agli stereotipi che ci caratterizzano. Sino ad oggi gli interventi fatti sono stati poco efficaci e per certi aspetti tardivi e questo può far perdere delle opportunità non indifferenti. Oltre alla nostra enogastronomia bisognerà fare di tutto perché sappiano e conoscano al meglio le bellezze ambientali, monumentali e turistiche del nostro territorio”.

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