Ammonterà a 1,50 euro e sarà richiesta dal 1 aprile l’imposta di soggiorno per i turisti che alloggeranno a Palermo prenotando sulla piattaforma online Airbnb. Nelle casse del Comune sono previsti oltre 700mila euro entro un anno. L’accordo è stato siglato a Palazzo delle Aquile, dal sindaco, Leoluca Orlando, e Alessandro Tommasi, Public policy manager della piattaforma Airbnb nel corso del focus sul turismo esperienziale organizzato dalla Cna.
“Nell’ultimo anno oltre 107mila persone hanno scelto Palermo alloggiando tramite Airbnb – ha detto Tommasi – e qui rimangono più a lungo della media, per 3,6 notti. I bambini sono esclusi, la tassa di 1,50 euro si intende a notte per persona. Sono risorse che potranno essere destinate per aiutare il turismo. A Palermo Airbnb conta circa 5000 annunci e 3000 host (cioè i proprietari di casa), mentre in Sicilia sono oltre 40mila gli annunci e circa 30mila gli host. Al momento siamo l’unica piattaforma, speriamo di essere di esempio per le altre, perché l’imposta è uno strumento in più contro l’evasione. Occorre migliorare la promozione turistica in Sicilia e speriamo di contribuire a semplificare certi passaggi – ha sottolineato Tommasi – il progetto lanciato a ottobre a Palermo sui Borghi da Airbnb va in questa direzione, cioè differenziare le destinazioni turistiche anche a favore dei centri minori”.
Altre le novità previste dal protocollo di intesa per incentivare un turismo che vada oltre il “mordi e fuggi”, come spiega Piero Giglione, Cna Sicilia: “Abbiamo chiesto l’opportunità di inserire nella piattaforma Airbnb un link dedicato al turismo esperienziale, quindi il turista potrà organizzare la propria esperienza attraverso il portale di Airbnb, un servizio finora attivo solo a Milano e Roma, da ora anche in Sicilia”.
Il presidente nazionale della Cna Luca Tonini ha sottolineato come il settore intero dell’artigianato abbia retto meglio alla crisi: “Con un trend in crescita dal 2014, ma solo nel 2017 l’incremento delle attività artigiane in tutta Italia è stato del 2,7%”.
Dalla Cna hanno fatto inoltre sapere che “oltre 160 operatori di turismo esperienziale in tutta la Sicilia ci hanno chiesto di aderire e fare sistema per creare un vero brand, va ricordato che queste figure oggi non hanno ancora un profilo normativo riconosciuto”.