“Se Palermo con l’abusivismo è al top sicuramente Catania non è da meno. Pur avendo segnalato il fenomeno niente fino ad adesso si è mosso. Ecco perché stiamo valutando di restituire le licenze in massa”. E’ quanto scrive Carlo Parisi, titolare di gattopardo House, situato nel centro della città etnea, in una mail giunta alla redazione di travelnostop.com in seguito della pubblicazione della news di ieri “A Palermo 700 strutture ricettive abusive”.
Nella mail di Parisi è allegato anche l’esposto firmato dal Paac (Piccoli Albergatori Autonomi di Catania) che testimonia come le strutture ricettive illegali a Catania siano oltre 380.
Nell’elenco completo delle strutture alberghiere autorizzate nel comune di Catania, secondo il sito dell’Ufficio Turismo di Catania, risultano infatti 19 tra ostelli, residence, case per ferie, case e appartamenti per vacanze, 30 affittacamere, 153 B&B mentre da una capillare ricerca su internet di tutte le strutture ricettive iscritte nei portali turistici più rappresentativi (www.booking.com, www.expedia.com, www.venere.com, www.tripadvisor.com, www.trivago.com, www.airbnb.com e www.wimdu.com) si nota che sono 381 le strutture abusive che operano a Catania nella più assoluta assenza di autorizzazioni e permessi.
“Una situazione tragica – si legge nell’esposto – per chi opera nella legalità poiché ciò determina un danno economico rilevante per quest’ultimi e non solo. Infatti, pensiamo al mancato introito della tassa di soggiorno per il Comune, alla totale evasione fiscale, alla mancata comunicazione degli alloggiati alla Questura, alla concorrenza sleale, al lavoro in nero, alla sicurezza degli Ospiti e, come detto prima, al grave danno economico che stanno subendo tutte quelle strutture autorizzate che spesso si ritrovano con le proprie camere vuote. Purtroppo siamo arrivati a questi numeri per l’inefficienza di chi preposto ai controlli in maniera ingiustificabile non li ha eseguiti e di chi questi controlli aveva il dovere di richiederli in maniera energica a tutela della categoria e dei loro iscritti e non lo ha fatto. E di ciò Federalberghi, Federturismo e Abbetnea dovrebbero fare una profonda ed attenta “riflessione” sul loro specifico ruolo nel territorio.
Non è più tempo di limitarsi a fare solo interviste e lamentarsi; alle parole devono seguire le azioni, altrimenti, meglio stare zitti. E’ arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti e agire in maniera concreta e decisa come crediamo stiamo facendo noi con questo esposto.
L’abusivismo è un modo di operare commercialmente contrario alle Leggi del nostro Paese. Chi pratica l’abusivismo deve tassativamente essere denunciato e sanzionato. Chi incappa in un abusivo ha il dovere, civile e morale, di denunciarlo. Chi tace è complice”.