Non si placa il dibattito sull'aumento dei biglietti di ingresso nei siti museali ed architettonico-monumentali della Sicilia. Oggi riportiamo l'intervento di Giuseppe Cassarà, vice presidente nazionale di Confturismo. "L'allarme suscitato fra gli oratori turistici è assolutamente giustificato. Dispiace constatare come, ancora una volta, in assenza di ogni minimo segnale di concertazione e di confronto da parte del governo con le organizzazioni d'impresa del settore, si persegua un metodo che non tiene conto delle regole del mercato che, se non rispettate, creano pesanti penalizzazioni per le categorie produttive del turismo. Nessuna regola – infatti – può essere modificata in corso d'opera: i contratti relativi ai turisti che arrivano oggi sono stati sottoscritti almeno un anno fa e con le vecchie tariffe per cui un aumento in corso di stagione ricade interamente sulle spalle degli operatori, i quali, per la sopravvivenza delle loro imprese e per l'immagine stessa della Sicilia sui mercati, saranno costretti a farsi carico degli aumenti non previsti. Da un confronto operativo con il governo potrebbe anche palesarsi la "opportunità-necessità" di aumento delle tariffe, anche se la crisi profonda che attraversa il settore non lo consente, ma tutto si può fare dando, però, agli operatori la possibilità di tenerne conto nei contratti 2011-2012. Auspichiamo che gli assessori competenti comprendano le ragioni e le regole del mercato, altrimenti la già ipotizzata ‘Vertenza Turismo' si farà più dura e produrrà un sicuro decadimento della nostra immagine e dei flussi in entrata".