Non solo audience per “Il commissario Montalbano”. Grazie alla famosa serie tratta dai libri di Andrea Camilleri il turismo in tutta la Sicilia del sud-est è cresciuto. E’ quanto rileva la ricerca ‘In viaggio con la fiction – serie televisive e creazione dei flussi turistici’, realizzato dal Centro Internazionale di Studi Luoghi & Locations per conto di Expocts del gruppo Fiera Milano. Nella Ragusa di Montalbano le presenze sono passate da 669.678 nel 1999, anno di inizio della serie, a 815.418 nel 2003. Il turismo è cresciuto al ritmo del 12-14% l’anno con un aumento esponenziale dei bed & breakfast e gli agriturismi, che da 65 del 2001 sono passati ai 2.900 dell’anno scorso. Il più celebre? Naturalmente “La casa di Montalbano”, a Punta Secca, dove si può dormire nella dimora fittizia del personaggio e dalla celebre terrazza sul mare godere di uno splendido panorama. Così nonostante i nomi dei luoghi delle storie non coincidano con quelli delle riprese (l’immaginaria Vigata è Ragusa Ibla, Merfi è Menfi, Fiacca è Sciacca, Raccadali è Raffadali), da quando la fiction ha debuttato in televisione alla fine degli anni ’90 per gli appassionati della serie non è stato difficile rintracciare i luoghi reali. Ma oltre ai paesaggi anche le location della fiction sono diventate vere e proprie mete di pellegrinaggio: l’ufficio del sindaco di Scicli, usato nella serie come ‘stanza del questore’, è diventato meta turistica con oltre 3000 visitatori non paganti in un mese, tanto che il sindaco di Scicli ha sfruttato il successo e in uno spot elettorale “utilizza le musiche della serie e si muove come il commissario”.