Tra la pandemia che ancora non molla la presa, la guerra in Ucraina e un’altra edizione saltata della la Sagra del mandorlo in fiore, Agrigento non ha ancora recuperato il terreno perduto in campo turistico. Lo conferma l’assessore al turismo della città di Agrigento, Francesco Picarella, intervistato dal sito web inchiestasicilia.com.
“Purtroppo, come ampiamente prevedibile – spiega Picarella – la Sagra del Mandorlo in Fiore è stata rinviata a causa della incertezza sugli spostamenti determinata dalla pandemia. La festa che unisce i popoli ha come denominatore la condivisione di un messaggio di pace grazia all’incontro delle delegazioni dei paesi invitati. Questo naturalmente ha determinato un grave danno per l’economia locale legata ad una settimana che vede il pienone delle strutture ricettive. La Sagra del Mandorlo in fiore, infatti, praticamente rappresenta da sempre l’inizio della stagione turistica con conseguente avvio di nuovi contratti di lavoro confermati poi per tutta l’estate”.
Intanto, l’andamento delle prenotazioni turistiche nella città dei templi è condizionato dalla incertezza derivate dal Covid-19 e da tutte le norme ed i decreti conseguenti ad esso. “Con l’auspicio che il 31 marzo si concluda lo stato di emergenza – aggiunge Picarella – registriamo una timida richiesta da parte dei turisti stranieri che sono mancati totalmente in questi due anni. Certo la crisi Ucraina amplifica il clima di incertezza ma contiamo di riprendere l’attività ed i numeri del 2019 nei prossimi mesi, anche se purtroppo gli effetti della pandemia si faranno sentire per molto tempo, considerando che le imprese hanno dovuto affrontare una vera è propria guerra che ha inevitabilmente segnato la tenuta delle partite iva. Da ogni crisi nasce sempre una opportunità e con questo spirito cerchiamo di dare il massimo sostegno a chi cerca di resistere e a quanti si rimboccano le maniche per creare nuovi business”, conclude l’assessore.