Palermo sarà candidata a capitale europea della Cultura nel 2019. L'iniziativa è dell'assessore regionale ai Beni culturali, Gaetano Armao, che ha presentato le linee guida di un progetto "che vedrà impegnato il capoluogo siciliano e il suo comprensorio in una fase di riqualificazione, potenziamento e valorizzazione di tutti gli ambiti culturali", fino al 2012, anno in cui il ministero della Cultura, dopo aver ricevuto richiesta dalla regione proponente, deciderà se presentare la candidatura al Consiglio dell'Ue. Al lancio dell'iniziativa lavorerà il comitato che cura già la candidatura di Palermo, Cefalù e Monreale all'inserimento nella lista Unesco dei siti "patrimonio dell'umanità" e che si è insediata sabato presso l'assessorato ai Beni Culturali in attesa che siano consegnati i locali del Castello di Maredolce. Il gruppo di lavoro, si legge nel decreto assessoriale, è composto dai presidenti di Provincia di Palermo, Assindustria, Abi Sicilia, Ance, Fondazione Federico II, Camera di Commercio, sindaci di Palermo, Cefalù e Monreale, dall'Arcivescovo di Palermo e dalla principessa Vittoria Alliata. "L'idea – spiega Armao – è nata in occasione della recente visita a Istanbul, per l'esposizione della lapide quadrilingue della Zisa nel museo Archeologico nazionale, che è la capitale europea per la cultura per il 2010".
Secondo le regole dell'Ue, la candidatura di una città a capitale europea della cultura deve essere avanzata sei anni prima di quello della manifestazione. All'Italia toccherà nel 2019 indicare una candidata: l'ultima è stata Genova, nel 2004. Sono già pronte a candidarsi Brindisi, Matera, Siena, Terni e L'Aquila, una nomination temibile per la sua valenza, non soltanto culturale. A supporto della candidatura, le città dovranno predisporre un adeguato programma di iniziative culturali. L'Unione europea fornisce alle città prescelte un contributo per il cofinanziamento delle iniziative.