Schifani proclamato presidente Regione: turismo sia priorità

Renato Schifani è stato proclamato presidente della Regione siciliana in Corte d’appello, a Palermo. Oggi pomeriggio, alle 18, si recherà a Palazzo d’Orleans per la cerimonia di insediamento nel corso della quale riceverà le consegne da Nello Musumeci appena rientrato da Roma, dove ha votato per il presidente del Senato, carica che lo stesso Schifani ha rivestito dal 2008 al 2013.

A Schifani vanno gli auguri di buon lavoro da parte di Travelnostop.com e a lui intestiamo la lettera che avevamo scritto proprio alla vigilia delle elezioni del 25 settembre e che era stata resa pubblica in occasione della giornata inaugurale della XXIV edizione di Travelexpo, Borsa Globale dei Turismi, indirizzata al futuro presidente della Regione. 

Una lettera in cui si chiedeva innanzitutto “che il nuovo presidente, con la giunta, possa inserire il turismo tra gli obiettivi strategici da conseguire nei primi 100 giorni, ponendolo al centro dell’azione di governo“.  

La tragica esperienza della pandemia – si legge nel documento a firma di Toti Piscopo e ampiamente condiviso dai presidenti regionali di Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Cna e Unioncamere Sicilia – che ieri abbiamo vissuto con tanta sofferenza, a cui oggi si aggiungono la crisi bellica, climatica ed energetica, hanno evidenziato la fragilità del nostro sistema turistico, ma nel contempo hanno fatto acquisire la consapevolezza prima e la sensibilità dopo verso il turismo come settore economico, produttivo e democratico in grado di distribuire ricchezza diffusa sui territori.  Un settore trasversale e strategico attorno al quale può ruotare lo sviluppo turistico del nostro Paese, che non può più essere considerato, così come avvenuto in passato, la cenerentola dei settori economici. Un fenomeno, quello turistico, erroneamente considerato spontaneo e che invece va coordinato e governato dotandolo, dopo decenni d’inerzia, di una legge organica sul turismo, più volte invocata e sempre disattesa, in grado di ristabilire regole certe e idonee a contrastare i diversi casi di abusivismo e abusi diffusi. Ma anche ciò non è da sola sufficiente se non si rivede il modello burocratico dell’organizzazione pubblica per puntare ad un modello di organizzazione che della cultura d’impresa e del rispetto dei diritti possa fare il suo punto di forza anche per competere sui mercati internazionali. Il settore ha bisogno di una visione armonica e produttiva di sviluppo dell’intera filiera attraverso un modello che poggi su pianificazione, programmazione, marketing, comunicazione e supporto alla commercializzazione, in grado di dare contenuti alle enormi potenzialità inespresse di questa splendida Terra“.

Per leggere la versione integrale della lettera clicca sul seguente link: Lettera aperta

editore:

This website uses cookies.