giovedì, 19 Dicembre 2024

Trivelle in Val di Noto, Panther: finora solo equivoci

Legambiente: la zona orientata verso sviluppo turismo eco-sostenibile

"Contro di noi c’é una campagna fondata su una serie di equivoci. La Val di Noto non corre alcun rischio ambientale e, soprattutto, vogliamo chiarire che non ci occupiamo di petrolio ma di gas, per sua natura pulito". L’ha detto Jim Smitherman, presidente della Panther Gas, società texana che nel 2004 ha avuto dalla Regione siciliana la concessione per la ricerca di metano nel Val di Noto, durante la conferenza stampa di ieri a Palermo convocata dopo che le vicende del Val di Noto, dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità, da mesi rimbalzano sulla stampa e anche dalla Regione arrivano segnali di una possibile retromarcia sulle concessioni. Finora la società, che ha avuto la concessione per 21 pozzi, ne ha trivellati due e da due anni è in attesa che la Regione ne autorizzi un terzo. Finora si tratta soltanto di esplorazioni e non c’é in corso alcuna attività estrattiva. Su un’area di circa 750 chilometri quadrati, la Panther ha rinunciato a 86 chilometri quadrati "per sfatare – dicono i responsabili – l’idea che nell’area potessero verificarsi danni nei siti protetti. E’ stato solo un nostro scrupolo, perché nessuno si è mai sognato di andare a scavare sotto la cattedrale di Noto o nella riserva naturale di Vendicari". Ma per i Verdi di Siracusa, "le riduzioni annunciate dalla Panther in conferenza stampa sono le stesse di quelle presentate il 5 giugno scorso. Si tratta quindi di una minestra riscaldata, mentre la Regione è in posizione di stallo". E Legambiente chiede alla Regione di dare seguito concreto agli annunci, fatti in tante occasioni, di ritirare le concessioni: "Ormai è chiaro che in Val di Noto le scelte fatte dalle comunità locali sono ormai orientate verso un turismo eco-sostenibile e rendono incompatibile qualunque ipotesi di sfruttamento del sottosuolo".

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