E’ scontro tra la Regione Sicilia e la Panther Oil, la società texana pronta a trivellare nella Val di Noto, dopo il via libera del Tar di Palermo a un progetto di esplorazione nell’area, dichiarata patrimonio dell’Unesco. “Non dia via ai lavori” è il monito del presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro, che avverte gli americani: “In ogni caso, a settembre, il governo con procedura d’urgenza presenterà all’Assemblea regionale siciliana un provvedimento che chiuda definitivamente la questione”. “Abbiamo scelto di puntare su un altro modello di sviluppo – afferma l’assessore ai Beni culturali, Lino Leanza – quello legato al nostro patrimonio culturale. Per questo risolvere definitivamente il problema delle trivellazioni nel Val di Noto è il primo degli impegni che il governo siciliano deve affrontare alla ripresa dell’attività”. “La decisione del Tar – dice l’assessore al Territorio, Rossana Interlandi – non cambia di una virgola la scelta politica sul Val di Noto, che è unica e irreversibile: stop alle trivellazioni. Adotterò tutti quegli atti capaci di garantire, una volta per tutte, che le trivellazioni non saranno mai effettuate, anche a costo di iniziative personali clamorose”. Il progetto dei texani prevede nel corso di sei anni la perforazione di ventuno pozzi esplorativi entro l’ambito territoriale di 746,137 chilometri quadrati “con l’esclusivo obiettivo, formalmente dichiarato, di accertare l’eventuale esistenza nel sottosuolo di riserve di gas naturale economicamente sfruttabili”. L’investimento previsto è di 43 milioni di euro di capitali esteri.