sabato, 18 Maggio 2024

Turismo come una ruota di bici, quale raggio la regge?

Pubblichiamo la seconda parte della relazione di Piscopo all’Open Forum

Con il secondo tema “Il turismo come una ruota di bicicletta. Chi può dire qual è il raggio che sostiene la ruota?”,  continua su sicilia.travelnostop.com la pubblicazione della relazione di Toti Piscopo, editore e direttore editoriale di www.travelnostop.com, che ha fatto da filo conduttore dell’Open Forum Sicilia”, che si è svolto lo scorso 11 dicembre al San Paolo Palace di Palermo.
“Il turista moderno esige un trattamento equiparato alla sua spesa, ricerca attrattive culturali, attrezzature sportive e legate al benessere, vuole un ambiente rilassante e quieto, il contatto con una natura non inquinata, una informazione puntuale ed uno standard di servizi complessivi di qualità, che ovviamente non riguarda solo la tradizionale classificazione in stelle, bensì riguarda tutta la filiera dell’offerta turistica praticabile ed applicabile per tutte le fasce e tutti i diversi segmenti di mercato. Le esperienze di Paesi emergenti e di società avanzate e gravate da minori problemi sociali, dimostrano che lo sviluppo del turismo avviene contestualmente all’elevazione sociale e culturale della comunità piccola o grande che essa sia, purché fortemente motivata e governata.
E qui la domanda: questo settore è stato governato in questi ultimi 15 anni o sono state adottate scelte dettate dall’emergenza, dalle sollecitazioni di gruppi d’interesse, lobby politiche o imprenditoriali, clientele di vario tipo? Ed accanto a questi quesiti, mi chiedo se questo sistema amministrativo burocratico, peraltro con trattamento amministrativo di tipo privatistico, ha conseguito, qualora ci fossero stati, gli obiettivi prefissati?
Perché la percezione che si coglie nel mondo imprenditoriale è piuttosto negativa, al di là dei rapporti personali. Peraltro c’è da chiederci se c’è, al di là delle dichiarazioni convinte o di maniera, una volontà politica complessiva di questo Governo di puntare sul turismo. Anche in questo caso, devo dire che l’impressione percepita è assolutamente negativa. E forse non si tratta di sola percezione, visto che il 27 maggio il governatore Raffaele Lombardo, tranquillizzava adv e TO su un regolamento che riguardava la categoria, prima approvato, poi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, poi ritirato e forse mai più riproposto e comunque ancora atteso. Analoga dichiarazione per le Aapit, di cui nulla più si sa se non la conferma, della loro ormai prossima chiusura, dopo circa tre anni di tira e molla con la dispersione di quelle risorse umane che negli anni si erano formate.
Tralasciamo le valutazioni sui costi che tali incertezze hanno determinato e continueranno a determinare. Peggio è che agli operatori sono venuti a mancare quei riferimenti, senza che ne fossero stati definiti altri, utili per il continuo e costante confronto necessario con la struttura pubblica. Sembra che la panacea di tutti i mali del turismo sia la promozione. In questo tutti si affannano, sindaci, assessori, occasionali consulenti, rincorrono la partecipazione a Fiere e Borse.
Secondo le antiche tradizioni contadine tutto l’anno si lavorava per ingrassare i propri animali e poi si portavano all’annuale fiera del bestiame per venderli e trarre il maggior ricavato. Oggi sembra prevalere la tesi opposta che si va in Fiera per vedere come dar da mangiare ai propri animali.
Sulla stessa lunghezza d’onda possiamo considerare i finanziamenti a pioggia, effettuati rigorosamente in nome del turismo, di spettacoli o eventi operati e finanziati a ridosso delle date di effettuazione. Manifestazioni che difficilmente assolvono alla funzione di richiamo turistico, diventando nelle migliori delle ipotesi, manifestazioni di intrattenimento per i residenti e quasi mai per i turisti che, se mai interessati, non c’è il tempo d’informare. Eppure le risorse non sono mancate, avendo potuto godere con gl’interventi del POR di otto miliardi e mezzo di euro e potendo fare affidamento nel 2017-2013 di altri sei miliardi e mezzo”.

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