Un Movimento contro il taglio dei festival

Circa 15 organizzatori hanno aderito: a Crocetta chiedono un cambio di passo

Dal Womad in Sicily al Taormina Arte, e poi ancora Porto D'arte, Palermo Teatro Festival, e il Teatro del Fuoco. Sono già una quindicina gli organizzatori dei principali eventi culturali siciliani che hanno aderito al Movimento dei Festival siciliani. L'iniziativa è stata presentata a Palermo al teatro Nuovo Montevergini, durante un incontro pubblico. 
Il movimento lancia un appello alla Regione, denuncia la cancellazione di numerose manifestazioni come il TaoArte o la 16/esima edizione del Castelbuono Jazz Festival, il ritardo dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione e chiede un cambio di passo al governo Crocetta per rilanciare il sistema della 'cultura' in Sicilia. 
"Vantiamo 4 milioni di euro di crediti verso la Regione – dice Fabio Lannino del Womad in Sicily – per manifestazioni e festival realizzate per buona parte nel 2010. Alcuni eventi sono stati cancellati con ricadute sul piano occupazionale. Su circa 170 persone che lavoravano stabilmente per le strutture collegate ai Festival, circa la metà è stata licenziata".
Secondo alcuni dati, il flusso di spettatori, che i 15 Festival riuniti nel movimento in media movimentano, è pari a 449 mila persone, mentre alle manifestazioni lavorano circa 3.300 tra artisti (2.100) e personale tecnico (1.200).
"I festival sono una risorsa, non un peso, eppure in tempi di spending rewiev sono la prima cosa che può essere tagliata – ha detto Alfio Scuderi del Palermo Teatro Festival – molte delle nostre manifestazioni hanno un impatto culturale rilevante per i piccoli centri, dove sono diventati il motore dell'economia locale, mentre in altri rappresentavano un elemento di identità. Per questo lanciamo un appello al dialogo".

 

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