“Abbiamo subito una legge che è passata come legge di riforma e che invece non ha riformato niente”. Lo ha detto Giuseppe Cassarà, presidente di Fiavet, intervenendo alla III Giornata dell’Ospitalità, promossa dall’Ebrts sabato scorso all’Astoria Palace di Palermo. Un’occasione per riflettere sullo stato di salute del turismo siciliano e prevedere, partendo dai fabbisogni occupazionali, i fabbisogni formativi insieme ai presidenti e segretari regionali delle categorie del settore aderenti all’Ente, istituzioni politiche, scolastiche e formative. Secondo Vicio Sole, presidente dell’Ebrts, “la Sicilia registra un lieve incremento di presenze in rapporto all’aumento di posti letto nelle strutture ricettive siciliane. Il dato – aggiunge Sole – trova conforto nella crescita esponenziale delle strutture a 4 e 5 stelle mentre diminuisce il numero di quelle a 3 stelle, che invece appaiono penalizzate nella crescita, a causa del sistema di punteggio regionale attribuito alle nuove strutture negli ultimi anni relativamente alle pratiche di finanziamento presentate”. Secondo
il presidente dell’Ebrts, il grande errore è non considerare che “il turista di maggior peso per la Sicilia è il Siciliano, che con i suoi oltre 2 milioni di presenze è, purtroppo, anche uno dei turisti con minore capacità di spesa”. Per Francesco Andria, presidente del corso di laurea in Economia e Gestione dei Servizi Turistici dell’Università di Palermo, “il turista comunque non va visto come consumatore, bensì come persona con i suoi bisogni”. La Faita, associazione che riunisce le strutture ricettive all’aria aperta, in qualità di componente dell’Ente Bilaterale del turismo ha chiesto all’assessorato regionale al Turismo di esercitare il ruolo di vigilanza che gli compete. “I dati negativi delle presenze, ma soprattutto la mancanza di margini tra costi e ricavi hanno assunto dimensioni drammatiche per i campeggi e i villaggi turistici”. Pertanto l’associazione chiede “una massiccia campagna promozionale che pubblicizzi tutto il patrimonio culturale, eno-gastronomico e ricettivo della Sicilia, di ridurre i costi dell’energia, del gas e dell’acqua potabile, e infine di diminuire il costo del lavoro”. Estremamente lucidi e puntuali, infine, gli interventi dei rappresentanti del mondo del lavoro e sindacale che hanno voluto sottolineare la mancanza di concertazione e l’incapacità complessiva di programmazione del Governo che non tiene conto delle differenti realtà sociali.