Cara e affollata, fine dell’amore tra i tedeschi e l’Italia?

“Storia di uno shock culturale”. O della fine dell’amore dei turisti tedeschi per le spiagge italiane. E’ così che lo Spiegel, in un editoriale del giornalista Frank Hornig da Noto (leggi qui), descrive la parabola discendente dell’idillio che una volta legava milioni di vacanzieri teutonici al ‘Paese dei desideri’ celebrato da Goethe e trasformatosi oggi quasi in un incubo.

“Finalmente l’estate, finalmente le vacanze. Capri, Amalfi, Aperol Spritz. La vita potrebbe essere così bella in Italia. O forse no?”, scrive Hornig riportando le fotografie di un Paese diventato “caro, sovraffollato e con trasporti difficili” visto con gli occhi dei Tiktoker tedeschi in vacanza nei posti più glamour del Sud.

I viaggiatori, nota l’editorialista, condividono una realtà diversa da quella celebrata in passato. E, accompagnati dal celebre hashtag ‘Instagram contro realtà’, sui social i loro video parlano di condizionatori che non funzionano, truffe, montagne di spazzatura e, ancora, folle oceaniche a deturpare la Grande Bellezza.

“Taormina è fastidiosa, completamente invasa dai turisti”, è il commento di un TikToker in Sicilia.

“L’acqua puzza”, osserva invece un turista tedesco in gondola a Venezia.

“Devi aspettare il traghetto con più di 30 gradi”, si lamenta un altro utente parlando del suo viaggio ad Amalfi.

I prezzi non sono da meno: in Costa Smeralda, è la denuncia di Hornig, una camera d’hotel può ormai costare “diverse migliaia di euro a notte”, un ombrellone sulla costa toscana fino a 500 euro.

Le vacanze al Sud, è la domanda retorica, sono un’imposizione?

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