Prestare il proprio lavoro in campagna in cambio di ospitalità. Si tratta del Wwoof -World wide opportunities on organic farm.
L’idea è quella di mettere in rete fattorie biologiche che offrono vitto e alloggio in cambio di aiuto.
C’è chi fa wwoofing solo nel fine settimana, per staccare da un ritmo stressante, c’è chi decide di prendersi qualche mese e sperimentare una realtà fatta di ritmi naturali, contatto con la natura e senso della comunità e condivisione. In Italia le strutture dove si può praticare questa attività sono circa 700, da Nord a Sud.
Sono 30 le aziende in Sicilia che hanno aderito alla rete rappresentando un turismo rurale e sostenibile. Catania e Ragusa sono le province con più strutture per wwoofers con sei strutture, tra aziende biologiche, ruderi recuperati e casolari restaurati.
Sull’Etna, si può scegliere di raccogliere l’uva o avocadi mentre a Ragusa, un gruppo di ragazzi tedeschi e francesi offre “un distaccamento della vita di consumo totale, dallo stress, dall’ultima moda, dal rumore delle machine”.
A Palermo e provincia, che ha messo in rete sei aziende, si può optare se raccogliere olive a Petralia Sottana o frutti biologici vicino Mondello.
Nella filosofia del wwofing è importante l’aspetto conviviale del cibo che viene preparato e gustato insieme agli ospiti.
Non mancano le passeggiate nella natura, come la fattoria vicino Modica che include anche la visita a Pantalica, Cavagrande o altri siti d’interesse naturale.