Una storia d’amore, condita con un po’ di testardaggine, ha contraddistinto la vita di Rosario Patti, primo borgologo d’Italia. Dopo gli anni universitari a Rimini, è tornato a Nissoria, il suo piccolo paese in provincia di Enna, da dove non è mai più andato via. E da dove ha inventato anche il lavoro dei suoi sogni.
Dopo la laurea e un master, infatti, ha acquisito anche il titolo di guida turistica. Oggi è docente di accoglienza turistica all’istituto alberghiero di Mineo nonché direttore tecnico di un’agenzia di viaggi e anche europrogettista destination manager, responsabile nazionale del dipartimento turismo Ristoworld Italy e presidente dell’associazione “Profumi di Sicilia” con cui organizza seminari formativi gratuiti. Ma non solo. E’ lui che ha coniato una parola che descrive un tipo di lavoro ben definito e particolare e che dà anche il titolo al suo sito web in cui inserisce compendi, fotografie e tanto altro. Rosario è infatti il primo borgologo d’Italia.
“Il borgologo – spiega – è la parola che ho inventato per spiegare la mia figura di narratore dei luoghi e della gente che questi luoghi li vive. Una sorta di cuntastorie contemporaneo che accende i riflettori sui borghi meno conosciuti della Sicilia”. Ed è così che Patti porta i turisti nelle zone dell’entroterra, privilegiando la sua provincia (anche a causa della pandemia) ma spaziando anche ai piccoli borghi meno conosciuti dell’agrigentino e del nisseno per un turismo di prossimità.
“Gagliano Castelferrato (nella foto) e Aidone sono due paesi incantevoli in provincia di Enna che neanche i siciliani conoscono – racconta -. Quando porto i turisti in questi luoghi oltre al classico giro turistico, faccio parlare i protagonisti del borgo, la gente che ci vive e ci lavora. È un turismo esperienziale che permette a chi viaggia di portarsi a casa un pezzetto di storia del posto in cui è stato”.