Nei Comuni a vocazione turistica l’imposta di soggiorno ha rappresentato un’importante risorsa finanziaria. È quanto si legge nel rapporto “Economie regionali” della Banca d’Italia presentato a Palermo. Nel 2015 in Sicilia le riscossioni relative all’imposta di soggiorno sono state pari a circa 8,6 milioni di euro, con una media dell’1,4% del totale delle imposte.
“Sembra una cifra a bassa incidenza – spiega Giuseppe Ciaccio, coordinatore della ricerca – ma in realtà nei comuni dove più elevata è la dotazione di posti letto rispetto al numero di residenti, l’imposta di soggiorno ha generato un flusso di cassa pari a quello dell’addizionale comunale Irpef”.
“Il settore turistico è importante, può essere trainante ma non decisivo – aggiunge Antonio Cinque, direttore della sede palermitana della Banca d’Italia – lo diventa se riesce a trainare altri settori, come l’intera filiera agroalimentare, il settore alberghiero, e, in prospettiva, quello delle costruzioni”.