Affluenza record per la mostra di Antonello da Messina

Sono stati oltre 28mila i visitatori attratti dalla mostra che ha riunito a Palazzo Abatellis a Palermo i grandi capolavori di Antonello da Messina. In due mesi, l’esposizione ha di fatto quadruplicato gli ingressi al museo nello stesso periodo dell’anno scorso.

Al turismo colto, da sempre tratto distintivo dei fruitori della Galleria palermitana, si è affiancato un pubblico solitamente meno propenso alle visite culturali. E ancora, le guide turistiche hanno partecipato con un interesse che solitamente veniva riservato ad altre strutture. Grande attenzione anche dal mondo della scuola che, soprattutto nel mese di gennaio, ha partecipato con numerose scolaresche alle visite guidate.

“Siamo convinti – evidenzia il presidente della Regione Nello Musumeci – che dobbiamo puntare a fare dei nostri spazi museali poli di attrazione del turismo culturale. Bisogna intervenire sulle numerose strutture presenti nell’Isola per ammodernarle, valorizzarle con eventi e mostre di livello e promuoverle in Italia e all’estero. Il mio Governo sta lavorando proprio a questo”.

“La grande affluenza di visitatori registrata – aggiunge l’assessore dei Beni culturali Sebastiano Tusa – premia gli sforzi compiuti dalla Regione. Vedere le code di visitatori fuori dal museo ci fa capire che l’organizzazione di mostre di così ampio respiro ci portano nella giusta direzione. Finalmente anche per eventi culturali si registrano numeri importanti. E’ il segno che questo rinascimento culturale della nostra terra sta procedendo, anche se a piccoli passi, così come ci eravamo prefissi”.

Dal 21 febbraio e fino al mese di giugno, la mostra si sposterà al Palazzo Reale di Milano. E il fatto che l’immagine guida della mostra milanese sarà proprio l’Annunciata proveniente da Palazzo Abatellis, conferma che la Sicilia è nell’immaginario collettivo, legata fortemente ad Antonello da Messina. Un’occasione per esportare l’identità siciliana in un percorso iniziato a Palermo e che si concluderà a Milano, nel segno dell’unità nazionale.

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