Borghi dei Tesori Fest: al via il terzo e ultimo weekend

Nella provincia più “assetata” d’Italia, i piccoli comuni hanno deciso di ergersi a “custodi” delle sorgenti più antiche: capita così che a Santo Stefano di Quisquina, i cittadini abbiano deciso mappare e riscoprire le tante sorgenti nascoste nel verde (a partire dalla sorgente Gragotta, mai aperta al pubblico) e renderle visitabili con l’AICA, l’Azienda idrica comuni agrigentini. Il percorso organizzato dalla rete Di acqua e di terra e sostenuto da Fondazione con il Sud si inaugura sabato e domenica (3 e 4 settembre), ed è uno degli appuntamenti più attesi di questo ultimo weekend dei Borghi dei Tesori. Dove si attende una vera invasione, viste le presenze nei due fine settimana precedenti; in attesa che – dal prossimo weekend, 10 e 11 settembre – prenda il via la rassegna “madre” delle Vie dei Tesori nelle città: le prime saranno Bagheria, Termini Imerese, Trapani, Marsala, Mazara, Enna, Caltanissetta e Messina, poi nei primi tre weekend di ottobre toccherà a Carini, Cefalù, Ragusa e Scicli, e alla debuttante Alcamo; e per tutto il mese, fino al 30, Palermo e Catania

La formula è sempre la stessa: sul sito www.leviedeitesori.com si possono acquistare i coupon per i luoghi, da 10 visite, da 4 visite, da 1 visita singola; per esperienze e passeggiate ci sono coupon dedicati. È consigliata la prenotazione, i posti si stanno velocemente riempiendo e si tratta veramente delle ultime possibilità di visita.

Il festival Borghi dei Tesori però avrà anche una piccola “coda” teatrale e per questo ha scelto un testo bellissimo, dal significato profondo, affidato ad una “signora del teatro” italiano. In collaborazione con il Teatro Biondo, è stata organizzata una mini-tournée di una produzione dello Stabile in borghi di solito lontani dagli abituali circuiti di spettacolo: “In nome della madre”, il bellissimo testo di Erri De Luca interpretato da Galatea Ranzi arriverà al tramonto in cinque luoghi unici, carichi di bellezza: il debutto sarà mercoledì prossimo, 7 settembre, alla Casa della Fanciulla di Chiusa Sclafani: le repliche giovedì 8 settembre in quel luogo misterioso che è l’eremo di San Pellegrino, a Caltabellotta; venerdì 9 settembre lo spettacolo acquisterà una luce nuova tra i ruderi della Matrice di Montevago; sabato 10 settembre si affaccerà sulla vallata dal Teatro Pietrarosa di Pollina e domenica 11 settembre giungerà in un altro sito misterico come è l’abbazia basiliana di San Filippo di Fragalà a Frazzanò, sui Nebrodi.

Nel testo di “In nome della madre” Erri De Luca racconta in modo laico e contemporaneo la gravidanza di Maria e la nascita di Gesù. Galatea Ranzi, guidata dal regista Gianluca Barbadori, dà voce in prima persona a Miriàm, ragazza della Galilea a cui un angelo annuncia che diventerà madre del Messia. Subito dopo, la giovane scopre di essere incinta. Dopo qualche titubanza, decide di avvertire Iosef, il suo promesso sposo. Miriàm sa perfettamente che rischia di essere lapidata, ma rifiuta ogni menzogna, rivendicando il mistero della sua gravidanza e la sua assoluta buona fede. Iosef, anche in seguito ad un sogno premonitore, decide che le nozze avranno luogo come previsto, sfidando i benpensanti di Nazaret e le leggi del tempo. Facendo ricorso al linguaggio semplice e terso della poesia, Erri De Luca racconta la gravidanza di Miriàm/Maria. La sua non è un’urgenza storiografica, piuttosto il desiderio di raccontare «qualcosa che non c’è».

Contributo di 5 euro, meno di cento posti disponibili a tappa, coupon su www.leviedeitesori.com

 

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