Inizia oggi, venerdì 20 ottobre, il terzo weekend del festival le Vie dei Tesori dei cinque complessivi che vedono protagonista Palermo al fianco di Catania, mentre per Ragusa, Scicli, Noto, Sciacca e Carini si tratta dell’ultimo fine settimana.
E non mancano le sorprese aggiunte in corsa: Palermo ha accolto una nuova prospettiva, ha riacquistato il suo mare, e da alcuni giorni sta invadendo felicemente il Marina Yachting del Molo trapezoidale nuovo di zecca. Per questo il festival aggiunge un ciclo di visite d’autore affidate proprio a chi ha contribuito al recupero di questo “quartiere” che ricorda da vicino l’elegante Barceloneta: si inizia già questo sabato, quando la passeggiata al camminamento attorno alle mura del Castello a mare circondato dal lago con la fontana danzante più grande d’Italia, sarà condotta da Enrico Petralia, direttore dell’ufficio tecnico dell’Autorità Portuale e direttore dei lavori della grande opera, con Sebastiano Provenzano, responsabile dello studio che ha curato le scelte architettoniche. Domenica sarà la volta di Maurizio Carta, presidente della Scuola Politecnica, assessore all’Urbanistica comunale all’Urbanistica e consulente del Piano regolatore portuale che ha “disegnato” il nuovo waterfront: si alternerà nelle visite con gli architetti e docenti universitari Barbara Lino e Daniele Ronsisvalle. Sabato 28 ritornerà Enrico Petralia con i collaboratori del suo ufficio; sull’ultimo weekend è inutile contare: le visite guidate dal presidente dell’Autorità Portuale Pasqualino Monti sono andate sold out in poche ore.
Tra i luoghi imperdibili di questo weekend l’inedita sede della LUMSA, ex monastero delle Carmelitane in stile neogotico, poi scuola per insegnanti di economia domestica, chiuse tre anni a causa dei bombardamenti del ’43; da qui si potrà gettare uno sguardo sui cantieri dell’ex Stazione Lolli; o l’IRFIS, dove si racconterà la storia economica delle piccole imprese e industrie siciliane tra documenti e arredi d’epoca.
Sabato alle 11.30 ecco un racconto inedito su Garibaldi, generale venerato, osannato e indiscusso eroe nei Due Mondi: lo tratterà Salvatore Savoia in quel gioiello “addormentato” che è il Museo del Risorgimento (nella foto), chiuso da anni. E sono anche altri musei-gioiello, piccini deliziosi, con collezioni di tutto rispetto: il Museo della Sicilianità a Villa Adriana (con molti pezzi “antimafia”), il Museo della Subacquea con tutte le attrezzature per immergersi negli abissi; il Museo Doderlein con 1200 esemplari di pesci conservati a secco e nel liquido secondo una formula segreta; e il Museo delle marionette Pasqualino, che si srotola tra marionette, pupi, burattini e ombre e sabato e domenica alle 17 ospiterà gli spettacoli della Chanson de Geste.
Ultimo weekend a disposizione per Palazzo Alliata di Villafranca, dove accoglieranno le “signore” di casa, Sonia de Olivares e Topazia Alliata, due storie straordinarie per donne altrettanto eccezionali. Con una degustazione finale di Ala, antico liquorvino che il duca Enrico dedicò alla moglie Sonia.
Aperte in tutto una trentina tra chiese e oratori, sabato e domenica, ma sarà sicuramente una sorpresa lo splendido e sontuoso Carminello della fine del ‘500, sede della Compagnia della Madonna del Carmine, oggi gestito dalla confraternita di Maria SS. del Rosario al Carminello, un trionfo di stucchi dei Serpotta (visto che ci lavorò gran parte della famiglia).
Tra le altre esperienze, penultimo weekend per l’antico Convitto Nazionale creato dai Gesuiti, ristrutturato dal Marvuglia, dal 1999 intitolato al giudice Falcone. E ultima possibilità per i Quattro Pizzi (venerdì e sabato) l’ultima dimora di Vincenzo Florio.
Sarà un dovere etico e sociale raggiungere Santa Maria del Gesù dove si visita la parte del convento non toccata dall’incendio, con la guida degli stessi frati.