I segreti dell’Etna in mostra a Creta

Nell’esposizione vulcano visto come ‘anima vibrante del Mediterraneo’

Inaugurata da qualche giorno a Creta, nell’ex basilica di San Marco di Iraklion, capoluogo dell’isola, la mostra “In ima tartara” è concepita per narrare, in un allestimento multimediale che mescola audiovisivi a reperti archeologici, natura e storia dell’Etna, il più grande vulcano d’Europa, attraverso le sue grotte di scorrimento. Il titolo deriva proprio da una definizione del vulcanologo Mario Gemmellaro, che, fattosi calare in una di esse, la descrisse come “un profondo inferno”. L’Etna è presentato ai cretesi come “grande madre effusiva e anima vibrante del Mediterraneo” attraverso il racconto di miti e leggende. Il soprintendente di Catania, Gesualdo Campo che ha inaugurato l’evento ha sottolineato i numerosi punti di contatto tra le comunità cretesi e siciliane, sviluppatesi “sulle stesse linee di frontiera mediterranea”. E proprio per mostrare i rapporti con il mondo egeo sono esposti una tazza in bronzo e perline di una collana in pasta vitrea, di probabile produzione minoica recuperate nelle tombe della grotta Maccarrone. In mostra anche 92 reperti preistorici etnei. La mostra è stata voluta e organizzata dalla Soprintendenza di Catania in collaborazione con il ministero dei Beni culturali greco e con il centro di archeologia cretese dell’ateneo catanese, la scuola archeologica italiana di Atene, il Parco dell’Etna e il centro speleologico etneo.

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