La ristorazione del futuro tra sostenibilità e formazione

Oltre 300 mila realtà attive in Italia nel campo della ristorazione, il 50% delle quali, però, non arriva a compiere un anno. Il 30%, poi, chiude entro i primi tre anni di attività, segno di una ristorazione “malata” che ancora oggi, troppo spesso, si fa improvvisando o avviando attività non sostenibili in termini di imprenditoria. È il quadro che emerge da uno dei talk che all’interno dell’evento RistOnlife, che si è svolto nei giorni scorsi a Catania e che ha messo a confronto alcuni dei big che in Sicilia operano nel campo del food.

Univoca la voce che accomuna professionisti del settore Ho.re.ca. (Hotellerie-Restaurant-Café), ma anche architetti, commercialisti, aspiranti chef e imprenditori che hanno preso parte alla due giorni: serve formazione, consapevolezza, un progetto sano e sostenibile che guardi al futuro e sia in grado di sopravvivere all’imprevisto. E, naturalmente, prodotti di qualità.

Tanti gli spunti emersi in quella che è stata definita «una piazza di scambio di saperi e competenze»: l’importanza di credere sempre nel proprio progetto, saper mantenere la propria identità ed essere allo stesso tempo in grado di innovarsi; la differenza abissale tra Nord e Sud e tra estero e Italia; la necessità di servirsi di strumenti nuovi per affrontare il mercato e quindi essere a tutti gli effetti “imprenditori” prima ancora che chef, gelatieri, pizzaioli.

Ma anche, e soprattutto, l’esigenza di puntare sulla sostenibilità a 360 gradi. Tante le ricette “anti spreco” realizzate dagli chef presenti all’evento, che strizzano l’occhio a una cucina sostenibile e poco dispendiosa, che sfrutta la tecnologia a suo vantaggio senza perdere il piacere della tradizione e il tocco dell’artigiano.

“Il 35% dei lavoratori sul territorio non è adeguatamente preparato”, ribadiscono i commercialisti presenti all’evento, che si sono posti come mission quella di accompagnare i giovani imprenditori nel loro percorso di crescita, sfruttando opportunità come Resto al Sud. E, infatti, dalla platea tante domande arrivano proprio dai più giovani, quelli che hanno lavorato tanti anni dietro ai fornelli e oggi sognano di aprire il proprio ristorante, la propria gastronomia, gelateria, pizzeria.

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