Palermo diventa agorà della cultura: mondo religioso e culturale a confronto

Il mondo culturale ha pagato il prezzo più alto: il Covid non solo ha chiuso musei, teatri, centri culturali; ha fermato mostre e esposizioni; ha bloccato fiere, vetrine, convegni e manifestazioni. Ma ha soprattutto congelato l’Industria Cultura, il terzo motore del Paese, cancellando in un sol colpo investimenti e programmi a lunga scadenza, arrestando una corsa che durava da almeno un ventennio, proiettata verso il futuro. Ma ora che un nuovo lockdown sembra scongiurato e i flussi turistici di questa estate – +17% solo in Sicilia – fanno ben sperare, bisogna porsi il problema dei mezzi della ripartenza.

Non sono cambiati gli obiettivi, ma le funzioni, i modelli produttivi, i canali di lancio, con un balzo in avanti verso modalità 4.0. Il covid ha potuto dove non erano riusciti i guru della tecnologia: è diventato tutto più veloce, smart, leggero, alleggerito dalle inevitabili sovrastrutture che storicamente l’Italia si è portata sempre appresso. Insomma, il mondo è cambiato e anche la Cultura si deve adeguare: quello che appare come un limite (il fermo di 18 mesi), se opportunamente sfruttato, può rappresentare un’occasione di rinnovamento e riorganizzazione.

Ecco quindi che profondi cambiamenti culturali e tecnologici impongono nuove figure professionali, nuovi investimenti, e una nuova e diffusa competenza digitale.

Di tutto questo si discuterà a Palermo giovedì 30 settembre e venerdì 1 ottobre, nel complesso monumentale di San Domenico che ospiterà “Agorà della Cultura”, occasione di confronto tra personalità del mondo religioso, della politica e della cultura in dialogo con giornalisti e opinionisti.
La due giorni si aprirà giovedì (30 settembre) alle 19 con i saluti di Bernardo Tortorici, presidente degli Amici dei Musei Siciliani. Prevista la videoproiezione “Sicilia: storia, cultura e identità” sulla facciata della Chiesa di San Domenico.

Venerdì (1 ottobre) dalle 9 apertura dei lavori e saluto in video di Lucia Borgonzoni, sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura, e del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Sul tema “Italia, Sud, Cultura” interverranno Franco Bernabè, presidente della Commissione nazionale italiana Unesco, Salvatore Turrisi della Sielte e il critico d’arte Vittorio Sgarbi, sindaco di Sutri. Alle 11 la tavola rotonda “Cultura e Turismo: binomio per rilanciare il Paese ” a cui interverranno gli assessori ai Beni culturali e al Turismo di cinque regioni italiane Giorgia Latini (Marche), Paola Agabiti (Umbria), Stefano Bruno Galli (Lombardia), Daniele D’Amario (Abruzzo), Alberto Samonà (Sicilia), e Umberto Croppi, direttore generale di Federculture già assessore alla Cultura del Comune di Roma. Modera il giornalista Pietrangelo Buttafuoco.
Alle 12 la lectio magistralis di Giuseppe Savagnone, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della cultura di Palermo.
I lavori riprenderanno alle 15 con una seconda tavola rotonda che questa volta avrà come protagonisti coloro che ogni giorno si devono misurare con la gestione dell’impresa Cultura. Si tratta di Evelina De Castro, direttore della Galleria Regionale di Palazzo Abatellis, Don Gianni Fusco, docente presso la Lumsa e avvocato rotale, Emanuele Spampinato, presidente del Consorzio EHT, Caterina Greco, direttrice del Museo archeologico regionale Salinas, Francesca Immacolata Chaouqui, CEO di View Point Strategy e Lorenzo Zichichi presidente CdA della Il Cigno GG Edizioni. Modera il giornalista del Sole24 Ore, Nino Amadore.

La due giorni si chiuderà alle 17,30 con il dialogo “Investire nella Cultura: un priorità per il Paese” tra l’assessore ai Beni Culturali e all’Identità siciliana Alberto Samonà e la giornalista e scrittrice Maria Giovanna Maglie. Modera Massimo Gallo, Media strategist di View Point Strategy.

L’evento è promosso dall’associazione Amici dei Musei Siciliani, con il patrocinio gratuito della Regione Siciliana e dell’Anica, l’organizzazione è a cura di View Point Strategy.

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