Giunto alla sua terza edizione, torna il Segesta Teatro Festival, con la direzione artistica di Claudio Collovà, che dal 26 luglio al 25 agosto è in programma nel Parco Archeologico di Segesta diretto da Luigi Biondo. Sostenuto dal MiC – Ministero della Cultura e promosso dal Parco Archeologico di Segesta, il Festival offrirà al pubblico un cartellone di eventi fra teatro, danza, musica, spettacoli all’alba e al tramonto e uno speciale progetto multimediale nel buio della notte, dedicato all’osservazione astronomica e all’esplorazione dei miti celesti. Molteplicità delle forme espressive e rilettura dei classici e del Mito in chiave contemporanea sono i due assi attorno al quale ruota un programma, attraversato da riflessioni sulla guerra e dal bisogno di pace in un mondo sconvolto da nuovi conflitti.
Come testimonia la presenza in programma di spettacoli come I Persiani di Claudio Collovà con Giuseppe Pambieri, Sette a Tebe. Un terribile amore per la guerra di Gabriele Vacis e Gli Spartani di Daniele Salvo, ma anche il concerto di Noa, artista israeliana da sempre impegnata sul fronte della pace. E, ancora, la spiritualità dei Dervisci e il ponte fra Oriente e Occidente secondo la scrittura di Alberto Samonà o lo smarrimento esistenziale del soldato in Histoire du Soldat di Mimmo Cuticchio.
Con 22 compagnie, 150 fra artisti e tecnici e una folta presenza di giovani autori, l’edizione 2024 propone un festival che guarda al presente e al futuro. tenendo stretta la relazione fra territorio e la scena performativa nazionale e internazionale. “Alla base delle nostre scelte – sottolinea il direttore artistico Claudio Collovà – la molteplicità delle forme espressive e le connessioni che le arti riescono a creare tra loro con l’interazione dei linguaggi e una ricerca di trasformazione e rilettura dei testi antichi e moderni nelle forme del contemporaneo”.
Il festival si apre venerdì 26 luglio al Teatro Antico, con il concerto di Sergio Cammariere, affiancato dalla sua storica band: una tappa del suo nuovo tour dal titolo “Una sola giornata”.