Appena conclusa un’edizione con numeri straordinari (quasi 300 mila visitatori e una ricaduta, sulla sola Palermo, di oltre tre milioni di euro), Le Vie dei Tesori ha deciso di guardare oltre e, soprattutto, non ridursi ad un mese. E così, in occasione di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018, Le Vie dei Tesori diventa un progetto che dura tutto l’anno. Ottobre ovviamente resta la grande vetrina annuale, ma sono in cantiere progetti continui (educazione al patrimonio nelle scuole, tour urbani tutto l’anno, viaggi a tema) e una serie di eventi che scandiranno tutto l’anno. Quindi non più un mese-evento, ma un’industria culturale a tutto tondo che vuole offrire opportunità di sviluppo alla città, intrecciandosi con alcuni partenariati (Viaggi dell’Elefante ha già manifestato il suo interesse).
Già sottoscritto un protocollo d’intesa con Manifesta12, che condivide con Le Vie dei Tesori una visione comune sulla città a tutto tondo. Intanto, una delegazione nazionale è venuta a Palermo a studiare Le Vie dei Tesori per portarlo nelle proprie città e il 10 e l’11 novembre a Roma, una grande convention di operatori turistici del mondo ospiterà l’esperienza del festival.
Ma ecco i numeri: A cominciare dai 260 mila ingressi, 50 mila in più rispetto allo scorso anno (il 24 per cento in più), quando erano stati 210 mila. A questi si sommano i circa 17 mila che hanno visitato gratuitamente i nove monumenti del sito seriale arabo normanno, durante la Notte Bianca dell’Unesco. E i quasi 5 mila partecipanti alle 110 passeggiate.
Il luogo in assoluto più amato è stato Palazzo di Rudinì, aperto per la prima volta, con il suo straordinario affaccio sui Quattro Canti: 15.412 visitatori che tra l’altro l’hanno affollato fino a domenica notte, quando ha aperto le porte per un inedito percorso alla luce delle candele, ultimo regalo de Le Vie dei Tesori. Secondo posto – ma ormai non è più una novità, visto che è il successo più consolidato nel tempo – per Palazzo Alliata di Villafranca (11.385 visitatori contro i 9362 dello scorso anno, ovvero 2023 in più), mentre al terzo posto si sistema comodamente un altro dei posti clou dello scorso anno: il rifugio antiaereo (8316 visitatori, contro i 7341 del 2016, quasi mille in più). Fuori dal podio, ma quarto posto di grande rispetto per un altro luogo inedito di quest’anno, dove si sono formate lunghissime code: la Palazzina dei Quattro Pizzi all’Arenella, regno di Vincenzo Florio: 7385 visitatori. Il pubblico non ha dimenticato l’amato Orto Botanico (7019 visitatori) ma si è riversato nella chiesa di Sant’Antonio Abate, di solito serrata (6196 persone).
Ai visitatori su Palermo vanno aggiunti, per il primo anno, quelli che hanno riempito i luoghi delle altre quattro città siciliane – Siracusa, Messina, Caltanissetta ed Agrigento – che hanno partecipato alla prima edizione “pilota” spalmata su tutta l’Isola. Due weekend, sei giorni in tutto, e oltre 36 mila partecipanti. Il boom lo ha fatto Siracusa che ha contato 12.277 visitatori entusiasti spalmati in 29 luoghi. Il più gettonato è stato il Castello Maniace (2831 visitatori). Messina ha invece totalizzato 11.288 ingressi, con una partecipazione molto sentita: 1515 visitatori si sono precipitati al Forte San Salvatore con la Madonnina affacciata sul porto.
A Caltanissetta sono stati 8426 gli ingressi totali in 19 luoghi: con un boom inaspettato al Museo aziendale della famiglia Averna (711 partecipanti), seguito dall’ex rifugio antiaereo, oggi centro espositivo d’arte contemporanea (681).
Infine, Agrigento, la cui ultima domenica si è sciolta sotto la pioggia torrenziale: ha comunque toccato lo stesso 4.500 presenze, con una punta per la Cattedrale di San Gerlando (1104 visitatori).
Da sottolineare che il sito www.Leviedeitesori.com ha registrato circa 300 mila utenti unici con 4 milioni di pagine viste, soprattutto dall’Europa, ma con punte inaspettate da Cina (26.914 visite) e Stati Uniti 811.092), che la dicono lunga sui prossimi flussi turistici da accogliere. Senza contare i contatti da Ucraina (7873), Francia (6431) e Gran Bretagna (4357), oltre a Sud Africa (2847) e Corea del Sud (2106). Ma tutto questo ha rinsaldato l’idea che alla Sicilia serva una vetrina stabile a cui possa attingere chiunque pensi a un viaggio sull’isola, o voglia informazioni sul suo patrimonio, o soltanto si lasci affascinare dal racconto millenario. Ecco perché www.leviedeitesori.com diventa un portale stabile di promozione del patrimonio palermitano, e progressivamente siciliano, oltre che un giornale on line dedicato al patrimonio materiale e immateriale della Sicilia. Un portale di racconto e di narrazione in italiano e in inglese dove trovare, tutto l’anno, informazioni utili per programmare visite nei luoghi di Palermo Capitale italiana della Cultura 2018 e non solo.