Albergo diffuso, il progetto sbarca all’Ars

La nuova forma di ospitalità turistica potrà sorgere solo nei comuni con meno di 5 mila abitanti

Il piano per la creazione in Sicilia dell'Albergo Diffuso approda all'Ars. Nella Sala Rossa di Palazzo dei Normanni è stato presentato il progetto ideato da Confartigianato Enna e poi adottato da Confartigianato Sicilia e presentato in collaborazione con So.svi.ma, Agenzia di Sviluppo locale delle Madonie. Il progetto, che nei prossimi giorni verrà depositato all'Ars come disegno di legge di iniziativa parlamentare, prevede la costituzione di un Albergo diffuso nel territorio che fornisce alloggio o altri servizi in camere dislocate in più stabili separati già esistenti ed ubicati nei centri storici o nei borghi antichi o in nuclei rurali anche separati tra di loro e integrati dalla loro centralizzazione in unico stabile dell'ufficio di riferimento e in favore di unita abitative lontane tra loro per non più di 400 metri. Le strutture dell'Albergo diffuso potranno sorgere soltanto nei centri storici dei comuni siciliani appositamente classificati nelle zone "A" e nei comuni al di sotto dei 5 mila abitanti. Ogni albergo diffuso deve coinvolgere almeno sette unità abitative e prevedere uno spazio destinato alla vendita di prodotti tipici locali.
"Si tratta di una iniziativa di grande importanza – ha sottolineato Salvino Caputo, presidente della Commissione Legislativa Attività Produttive dell'Ars – che consentirà di fare crescere l'offerta turistica nei piccoli centri storici utilizzando strutture già esistenti".
"Ora – ha aggiunto Salvatore Puglisi, segretario regionale Confartigianato Sicilia – si va avanti ricercando risorse economiche per incentivare il sistema di rilancio turistico dei piccoli centri e creando reti con B&B e albergatori".

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