Monaco di Baviera non è solo birra e la sua festa internazionale, l’Oktoberfest che si organizza ogni anno fra settembre ed ottobre, BMW e wurstel. Monaco è anche, e soprattutto, la Baviera, con le sue montagne, i suoi laghi, i suoi castelli, le sue chiese e i suoi conventi. Ed ancora, arte e natura come la zona del Pfaffenwinkel (“l’angolo dei preti”), in Alta Baviera, come la definì già nel 1750 Gailer, parroco di Raisting, in un suo libro, parlando dell’insieme dei conventi che si estendono tra Steingaden e Benediktbeuern. Un’area d’interesse culturale, che include non meno di 41 parrocchie, definita “terra d’artisti, di contadini e di monaci”.
La visita alla chiesa Wieskirche, alla città di Schongau, sulla cosiddetta “strada romantica” e al paese di Bernied, sul lago di Starnberg, sono state alcune delle mete della due giorni organizzata, per un gruppo di giornalisti siciliani, dall’aeroporto di Monaco e da Air Malta, in collaborazione con l’ente del turismo di Monaco e del Pfaffenwinkel e da Angelo Design hotel.
Il giro ha avuto inizio proprio da Bernied, cittadina di oltre duemila abitanti sul lago di Starnberg, dove ad accogliere i giornalisti c’è il sindaco, vestito in perfetto stile bavarese, pronto a condurre la carrozza, trainata da due cavalli, lungo i sentieri innevati del lago e dentro i boschi di vecchie e grandi querce. Paesaggio da fiaba tipicamente invernale in questa parte della Baviera – ma la stagione è stata particolarmente fredda e dura per tutti in Europa – con pioggia, nevischio e bianco tutto attorno. E’ il luogo del silenzio e della pace, case disseminate qua e là, ma siamo nella zona della ricerca scientifica legata alle biotecnologie, c’è un’importante struttura ospedaliera che si occupa di riabilitazione fisica per i cardiopatici e per coloro che hanno subito interventi alle ossa. Insomma, è un luogo d’eccellenza immerso nel silenzio.
Dopo la bella passeggiata in carrozza, una fermata al Museo Bucheim, il Museo della fantasia, che si trova a nord di Bernried, in uno splendido parco, sulle sponde del lago Starnberg. L’edificio che ospita il museo, creato apposta dall’architetto Gunter Behnisch per accogliere le collezioni del pittore, fotografo, editore e scrittore Lothar-Gunther Bucheim, sembra una grande nave e infatti la particolarità dell’edificio è rappresentata da un lungo pontile che si estende per 12 metri, sospeso sul lago. Attorno le cime della catena alpina.
Il santuario “Zun Gegeisselten Heiland auf der wies”, a Steingaden, sulle Prealpi dell’Alta Baviera, si staglia imperioso su una collina circondata da prati e il suo tetto appare agli occhi del visitatore come la vetta di una montagna. E’ un altro luogo del silenzio e della pace ed è stato dichiarato dall’Unesco patrimonio culturale dell’umanità. All’interno l’immagine molto semplice, che raffigura il Cristo legato al palo della flagellazione ed il miracolo delle lacrime, avvenuto nel 1738 che ha dato vita a questo santuario, in stile rococò. Sono circa un milione le persone che ogni anno visitano il Wies.
Schongau, con i suoi 12 mila abitanti, nella strada romantica, è la porta del Pfaffenwinkel. E’ la sola città rimasta nel vecchio stile bavarese e le sue mura medievali, le uniche ancora esistenti a sud del Danubio, sono rimaste intatte fra le case. Le parti più antiche risalgono al XIII secolo e si estendono per oltre un chilometro e mezzo. Schongau è anche la casa del ferro, prima casa della moneta e poi prigione e luogo di tortura, è la porta delle donne, è la città delle streghe, con una torre monumentale con celle sotterranee dove erano imprigionate le donne sfortunate in attesa della loro esecuzione.
Schongau, Bernried, Pfaffenwinkel luoghi magici: siamo in Bavaria, a una cinquantina di chilometri da Monaco, e non ci sono soltanto wurstel, birra e BMW. (Roberto Ginex)