Salta l’appuntamento palermitano con il World Press Photo

© Yasuyoshi Chiba, Giappone, Agence France-Presse Straight Voice Un giovane illuminato da cellulari recita una poesia mentre altri manifestanti recitano slogan per chiedere un governo civile invece di quello militare, durante un blackout a Khartum, in Sudan, il 19 giugno 2019. Le proteste dei mesi prima avevano portato a un colpo di stato e alla rimozione del presidente Omar al Bashir, che governava il paese da oltre trent’anni. World Press Photo

E’ stata rimandata a data da destinarsi l’appuntamento di Palermo con la mostra del World Press Photo, il concorso di fotogiornalismo più prestigioso al mondo che quest’anno celebra la sua 63esima edizione, che si sarebbe dovuto svolgere a maggio.

Come ogni anno, infatti, le foto in concorso sarebbero dovute diventare oggetto di una mostra itinerante per il mondo che, a maggio, avrebbe dovuto far tappa anche a Palermo per il quarto anno, grazie all’impegno di Cime, uno dei maggiori partner europei della Fondazione World Press Photo di Amsterdam che quest’anno organizzerà le esposizioni di Torino, Napoli e Bari. A causa
dell’emergenza Covid però non sarà possibile organizzarla, salvo rinviarla in autunno per la prima volta con il sostegno delle istituzioni.

Vito Cramarossa, presidente di Cime, sottolinea che “quest’anno, più che mai, il nostro lavoro è
messo a dura prova dalla situazione legata alla pandemia sia da un punto di vista organizzativo che
economico. A tal proposito, durante le nostre esposizioni tuteleremo i visitatori con modalità di
sicurezza contingentando gli ingressi e predisponendo tutte le misure sanitarie necessarie. In Sicilia abbiamo lavorato sempre contando solo sulle nostre forze. Quest’anno è stata la prima volta che siamo riusciti a dialogare in maniera proficua con la Regione Siciliana ma purtroppo la pandemia non ci ha permesso di programmare la mostra per maggio ma di rimandarla a data da destinarsi. Oggi, ancor più di ieri, solo con politiche culturali lungimiranti e una forte sinergia tra pubblico e privato sarà possibile permettere di sostenere, programmare e garantire la presenza in una città come Palermo di una mostra internazionale la cui presenza non è del tutto scontata, ma soprattutto di rilanciare tutto il comparto culturale palermitano e siciliano”.

La pandemia al Coronavirus non ha impedito comunque alla giuria l’assegnazione dei premi nelle diverse categorie in concorso, anche se ovviamente è saltata la celebrazione ufficiale dei vincitori dell’edizione 2020. Lo scatto più bello dell’anno è del giapponese Yasuyoshi Chiba dell’AFP. Scattata lo scorso 19 giugno, rappresenta un giovane illuminato dalla luce di alcuni cellulari mentre recita una poesia nel bel mezzo di un blackout avvenuto durante una manifestazione a Khartum, in Sudan.

Ad aggiudicarsi un posto nel palmares internazionale c’è anche il catanese Alessio Mamo, l’unico
siciliano ad aver vinto quest’anno. Per la seconda volta porta a casa l’importante premio
classificandosi secondo nella categoria General News, foto singola, con lo scatto “Russian mother
and her child at Al-Hol Campin” realizzato in un campo profughi in Siria.

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