Meno visitatori nei musei siciliani nonostante l’aumento di turisti? In una nota, il Cobas-Codir sottolinea che “se i dati rivelati dalla società Next fossero confermati, evidenzierebbero innanzitutto l’incapacità della politica di convertire il gran numero di visitatori in fruitori dell’offerta culturale, oltre al dubbio che il fatto che alcune categorie di visitatori prima ammesse alla gratuità adesso rinunciano alle visite perché a pagamento (per esempio gli over 65)”.
“Peraltro – prosegue il comunicato – vengono tradite anche le aspettative create dall’introduzione della prima domenica del mese gratuita introdotta dalla norma voluta dal ministro Franceschini. Certamente è improcrastinabile il riordino del sistema delle biglietterie per creare una politica di marketing anche al fine di eliminare qualunque circolazione di denaro contante”.
Ma il Cobas-Codir sospetta anche “un eventuale fenomeno legato all’infedeltà di qualche soggetto disonesto che potrebbe intascare una parte degli incassi non registrando le effettive presenze nei musei con vari raggiri”. Pertanto il sindacato invita l’assessore regionale ai Beni Culturali ad attivarsi immediatamente per stroncare eventuali fenomeni criminali e licenziare le eventuali mele marce che buttano fango sulla Regione e sui lavoratori regionali.