Dopo la catastrofica eruzione della scorsa estate (che ha causato anche un morto, ndr) adesso è lo spettro del coronavirus a preoccupare Ginostra, il piccolo borgo di Stromboli. E questa volta la paura potrebbe arrivare dal mare piuttosto che dalla montagna. Ieri sono sbarcate nove persone che hanno deciso di raggiungere l’isola, dove alcuni possiedono una casa estiva, in considerazione del rischio coronavirus. Ma per la prima volta l’accoglienza è stata piuttosto gelida. Anche perché in caso di contagio la gestione dell’emergenza sarebbe assai complicata visto che sull’isola c’è solo un piccolo presidio di guardia medica, con un solo medico, peraltro non adeguatamente attrezzato.
Anche a Ginostra, tuttavia, gli abitanti stanno rispettando rigorosamente le indicazioni previste dal decreto del governo. “Da oggi riceverò i clienti due per volta facendoli stare ad una distanza di un metro” assicura Gianluca Giuffrè, 41 anni, titolare di un mini market e giornalista pubblicista, che ha affisso un cartello con l’ordinanza della Protezione Civile all’ingresso del negozio. Giuffrè, padre di due gemelli di quasi tre anni, non esclude la chiusura del suo esercizio commerciale per precauzione già a partire dalle prossime ore. “Abbiamo avuto centinaia di disdette da parte dei turisti – spiega – e l’intera economia delle Eolie si basa sul turismo”.
Per gli abitanti del piccolo borgo, che pure sono abituati a convivere con le avversità della natura e con un vulcano in perenne attività che anche in questi giorni non rinuncia a dare spettacolo, questa ennesima emergenza rischia di dare una mazzata definitiva alla fragile economia dell’isola. “Tra la catastrofica eruzione della scorsa estate e adesso lo spettro del coronavirus – osserva Giuffrè – siamo in ginocchio. Servono misure adeguate e una legge speciale per le isole. Ancora oggi siamo senza un approdo sicuro e con un costone roccioso che minaccia il nostro villaggio”.
Non a caso proprio nelle ultime ore Legambiente ha inviato una lettera al ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, chiedendo “un intervento urgente per tutelare e mettere in sicurezza Ginostra e i suoi abitanti, un luogo unico nel Mediterraneo, già patrimonio mondiale dell’Unesco, che rischia di sgretolarsi lentamente nell’indifferenza generale”.