Un viso dolcissimo, enigmatico, quello della nobile signora di borghi e castelli che attraversò leggera la seconda metà del Trecento: alla contessa Eleonora d’Aragona, nipote del re di Sicilia Federico III, moglie di Carlo Peralta, signore di Sciacca, Francesco Laurana dedicò il busto oggi conservato a Palazzo Abatellis a Palermo, simile a un altro custodito al Louvre di cui esiste un prezioso calco ottocentesco al Museo archeologico Salinas, sempre a Palermo.
Ma la nobildonna visse, governò e morì nel lembo di Sicilia tra Giuliana e Caltabellotta, e fu sepolta per suo volere nell’amato monastero di Santa Maria del Bosco di Calatamauro, a pochi chilometri da Contessa Entellina.
E proprio Contessa, il borgo arbëreshe, adesso ha deciso di renderle omaggio, commissionando a Igor Scalisi Palminteri un grande murale che prende spunto dal busto del Laurana, ed è parte di un progetto del Comune, “Mecenati di noi stessi”, che proseguirà con altre realizzazioni artistiche riconducibili a periodi storici diversi come quello dell’insediamento albanese.
Contessa Entellina ha anche stretto una sinergia con il festival Le Vie dei Tesori. Proprio nelle scorse settimane è stato lanciato un network di 42 borghi siciliani che – sotto l’egida della Fondazione – hanno deciso di fare sistema per portare avanti politiche di rigenerazione, valorizzazione, lotta allo spopolamento, ma soprattutto crescita comune dei territori: un primo network cui si sono aggiunti altri 15 borghi tra cui quello di Contessa Entellina.
Igor Scalisi Palminteri è già al lavoro su un muro alto otto metri, nel borgo arbëreshe. Il lavoro sarà presentato domani, sabato 20 marzo, alle 11,30, in diretta sui canali social del Comune di Contessa Entellina e de Le Vie dei Tesori.