Ha fruttato appena il 10% di quanto sperato la tassa di soggiorno a Messina. Secondo le stime del Comune, che l’ha approvata nel settembre 2012, avrebbe dovuto portare nelle casse comunali circa 500 mila euro. E invece, a conti fatti, nel 2013 la tassa ha veicolato introiti soltanto per 51.690,50 euro. E la situazione non sembra migliore nel 2014, dato che nel primo semestre il risultato è di 27.395 euro.
A questo punto, l’amministrazione comunale sta pensando di apportare delle modifiche all’imposta ma non ad abolirla: la tassa di soggiorno – che obbliga tutti i non residenti che pernottano in una struttura ricettiva della città a pagare un obolo quotidiano che va da 0,50 centesimi a 2,50 euro –
sembra infatti essere l’unico strumento oggi a disposizione dell’amministrazione per poter trovare risorse a sostegno del turismo.
Il vicesindaco Guido Signorino, che ha la delega al Bilancio e al Turismo, ha già annunciato che d’ora in poi saranno rese più chiare le modalità di utilizzo di questi introiti, perché finora non è stato affatto chiaro come siano stati utilizzati.