Caccamo, il turismo al di là del castello

Il neo assessore Spataro punta a mettere in rete l’intera offerta

“Da un turismo mordi e fuggi di tipo ‘castellocentrico’ occorre passare ad una attività turistica che mira a far conoscere e mettere in rete le bellezze naturalistiche e gli altri beni culturali del comune di Caccamo”. Lo ha detto il neo assessore al Turismo, Francesca Spataro, intervenuta al symposium sul turismo siciliano che si è svolto a Palermo, organizzato da Enit, Federalberghi e assessorato regionale al Turismo. La ricetta di Spataro è integrare l’offerta turistica, che fino ad oggi è stata legata alla centralità del castello medievale, con itinerari che permettano ai visitatori di conoscere il territorio caccamese. “Tra i beni culturali – sottolinea il neo assessore – non dimentichiamo che, oltre al castello, Caccamo ospita numerose chiese e preziosi reperti come la collezione di ornamenti sacri, il cosiddetto ‘tesoro della Chiesa Madre’ o il pavimento in maiolica nella chiesa di San Benedetto alla Badia e le risorse naturalistiche. Il lago di Rosamarina, conosciuto anche come diga di Caccamo, è tra i più grandi di Sicilia e il bosco sono una risorsa per il turismo naturalistico. Infine, non mancano i prodotti tipici come le carni di qualità, in particolare la salsiccia, gli oli, i prodotti caseari lavorati, ancora, con metodi tradizionali”.
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