Collaborazione pubblico-privato e un nuovo brand per rilanciare i Nebrodi

Fare rete fra imprese e tra queste e istituzioni e comunità e fare in modo che il flusso di risorse in arrivo sui Nebrodi venga utilizzato per iniziative che diano concreti segnali di sviluppo e creino posti di lavoro. È quanto è emerso nel corso della 3^edizione del Festival del giornalismo enogastronomico svoltosi nel weekend a Galati Mamertino, sui Nebrodi.

Tra gli intervenuti Michela Giuffrida, europarlamentare del Pd, che ha ribadito che “l’aggregazione è l’arma che può rendere le imprese siciliane invincibili nella Gdo”. “A stare insieme devono essere le imprese che devono allearsi tra loro e non a vedere l’altro come un nemico”, ha sottolineato Santa Vaccaro, segretario generale di Unioncamere Sicilia.

Davide Faraone, sottosegretario all’Istruzione, ha lodato la struttura che ha ospitato il Festival, l’incubatore di imprese di Galati Mamertino: “È l’emblema di come si possa mettere a disposizione dei giovani un patrimonio per far nascere idee di impresa che nascono dalla valorizzazione dei nostri punti di forza, cioè del nostro territorio e delle sue ricchezze”.

“In Trentino Alto Adige – ha detto il docente di Scienze Agrarie e Forestali all’Università di Palermo Paolo Inglese – hanno imprese piccole come le nostre, hanno avuto fondi europei come i nostri eppure negli ultimi anni sono esplose realtà come Marlene e Melinda. Perché? Forse perché hanno usato i fondi meglio di noi? Noi possiamo fare tutti i marchi che vogliamo ma non c’è marchio che funzioni senza imprese. Qui si sta nell’attesa perenne dei bandi per poi realizzare progetti di filiera corta che si riducono nel vendere a noi stessi. Se è questo il modello abbiamo sbagliato”.
Per il presidente del Gal Nebrodi Plus, Francesco Calanna, “il modello della grande distribuzione non  appartiene all’agricoltura dei Nebrodi”.

In tale direzione è stata firmata la convenzione tra il Gal e l’associazione nazionale Città del Bio per la creazione del Bio Distretto dei Nebrodi, un’iniziativa che “non riguarda soltanto l’agricoltura biologica – ha spiegato Calanna – ma coinvolge anche la bioedilizia, la raccolta dei rifiuti differenziata, il turismo sostenibile. I Nebrodi sono il più grande contenitore naturalistico e di biodiversità della Sicilia. Qui si può creare un Bio Distretto che non è legato soltanto all’alimentazione ma è anche uno stile di vita sano”.

Nel corso del Festival è stata annunciata anche la nascita del marchio ‘NebrodiSicily’ che “permetterà – ha spiegato Saro Gugliotta, presidente di Slow Food Sicilia e presidente delle Strade dei sapori – di identificare alcuni prodotti di “qualità quotidiana”, cioè facilmente fruibili e consumabili tutti giorni e che avranno la caratteristica comune di essere sostenibili e territoriali. Inoltre, chi vorrà aderire dovrà firmare un protocollo di legalità. ‘NebrodiSicily’ servirà per raccontare un prodotto: metteremo, infatti, l’etichetta narrante dove si potrà leggere, per esempio, la storia di ciò che si sta gustando e quella del suo produttore, come è stato realizzato, da dove viene, ecc”.

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