Eolie, Del Bono rilancia: via maestra rimane la tassa di sbarco

Nuovi e più cari i balzelli, ma la coesistenza di più tasse per il turista è impossibile

La prevista triplicazione del ticket d'ingresso alle Eolie (isola di Salina esclusa) da 1 a 3 euro e di un aumento da 3 a 5 euro per l'accesso ai vulcani rischia di avere un ulteriore impatto negativo sul turismo eoliano. A lanciare l'allarme è Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Eolie e isole minori della Sicilia, secondo cui l'impatto maggiore "si avrebbe soprattutto nei periodi di bassa stagione, quando proprio sulla differenza di pochi euro a persona si giocano le scelte del turismo organizzato, formato da gruppi che hanno una permanenza media sul territorio piuttosto bassa".
"Eccessivo appare – aggiunge Del Bono – anche il ticket di accesso ai vulcani, soprattutto se commisurato ai servizi resi e se paragonato, ad esempio, a quello previsto per l'ingresso al museo archeologico eoliano, i cui costi di gestione sono di ben altro tenore. Il ticket d'ingresso rappresenta un rimedio tampone, basato su un provvedimento concesso dalla protezione civile per una situazione emergenziale destinata, per definizione, a cessare. Potrà servire sicuramente per interventi importanti – quali ad esempio migliorare la portualità – che però probabilmente andrebbero finanziati diversamente. La strada maestra, per le piccole isole, rimane quella della tassa di sbarco, i cui proventi devono però necessariamente andare agli enti locali ed essere finalizzati a quegli interventi di manutenzione e miglioramento dell'offerta turistica di cui le piccole isole siciliane hanno continuo bisogno. È comunque evidente – conclude Del Bono – che sarebbe del tutto controproducente e insostenibile immaginare la coesistenza di più tasse a carico del visitatore".

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