L’annuncio è stato dato dall’Alto Commissario Vittorio Sgarbi durante l’illustrazione dei lavori di restauro della Villa romana, uno dei momenti «clou» del III convegno internazionale “La materia e i segni della storia», organizzata dal centro regionale di restauro. Per Sgarbi la proposta del Fai, presieduto da Giulia Maria Cresti, “è un segno di sensibilità e una grande occasione per la Villa che ne guadagnerebbe in qualità e ritorno di immagine. Della proposta sono stati già informati il presidente della Regione siciliana Salvatore Cuffaro – continua Sgarbi – e l’assessore regionale ai Beni culturali Nicola Leanza. Sarebbe poco furbo non cogliere al volo questa possibilità. Per Sgarbi, infatti, “essere inseriti nel circuito del Fai vorrebbe dire per la Villa del Casale un miglioramento anche della gestione dei servizi e un aumento di visitatori”. Il coinvolgimento del Fai piace all’assessore Leanza: “La proposta del Fai – commenta Leanza – di gestire la Villa romana del Casale ci fa piacere perché sono note a tutti le qualità gestionali del Fondo e il suo interesse per il nostro patrimonio artistico- culturale”. “Sono dunque favorevole – conclude Leanza – all’idea di una collaborazione con il Fai, per il bene della Villa. I Giardini della Kolymbretra di Agrigento sono già un esempio di buona gestione dell’organismo gestito dalla Crespi”. All’interno dello stesso convegno, Guido Meli, direttore del Centro regionale di Restauro, ha presentato lo stato d’avanzamento dei lavori della Villa del Casale: “Il restauro – ha detto – riguarda l’area perimetrale della Villa romana, gli appartamenti privati del “dominus” e la sostituzione della copertura in plexiglass di Franco Minissi. Sono stati eliminati i segni lasciati dai pessimi restauri precedenti che con il cemento avevano deturpato e appesantito interi pavimenti musivi. Le tessere sono state, inoltre, pulite dai muschi e licheni causati dall’effetto- serra”.