Le Saline di Trapani puntano al riconoscimento Unesco

Le saline di Trapani, Paceco e Marsala fanno sul serio: vogliono essere il prossimo sito siciliano ad ottenere il riconoscimento Unesco. E così lo scorso venerdì 30 ottobre è stata discussa la proposta di candidatura in un convegno promosso dall’associazione Strada del Vino Erice DOC a cui hanno preso parte anche alcuni relatori esteri dell’ICCROM. A questo punto, il prossimo step è quello di costituire un Comitato Promotore per avviare l’articolato e complesso studio tecnico-scientifico del sito, propedeutico a formare il dossier di candidatura a sito Unesco.

Per il presidente della Strada del Vino Erice DOC, Vincenzo Fazio, “questo progetto, seppur ambizioso per il territorio, risulta perseguibile con l’impegno concreto di tutti. Un impegno che potrà consentire al territorio della Sicilia occidentale di costruire un brand di eccellenza della destinazione in grado di implementare i flussi turistici e di intercettare nuove risorse dalla Ue”.

Da canto suo, il sindaco di Trapani Vito Damiano ha dichiarato che non esisteranno difformità amministrative che impediranno di portare avanti il progetto unitario di candidatura all’Unesco. “Tutto il territorio – ha specificato – dovrà sentirsi coinvolto nel progetto, vista la ricaduta turistica, economica e di immagine che nei prossimi anni si potrà ottenere con questa candidatura”.

D’accodo il sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, secondo cui “bisognerà fare sistema per sostenere il progetto di candidatura. E l’aeroporto Trapani-Birgi sarà un caposaldo strutturale inamovibile di un’area della Sicilia che non può disperdere le sue energie in campanilismi”.

Per il Comune di Paceco è intervenuto il vice sindaco Stefano Ruggirello entusiasta per un progetto che deve avere anche l’ambizione di mirare alla tutela, alla salvaguardia e alla valorizzazione dei prodotti tipici dell’area come l’aglio rosso di Nubia ed il melone giallo di Paceco.  

Rossella Giglio della Soprintendenza ai Beni culturali di Trapani ha rivolto un accorato appello alle amministrazioni regionali affinché non abbandonino questi luoghi: “oggi la Regione Siciliana su Mozia e sui siti circostanti è stata totalmente assente”, ha sottolineato.

In collegamento Skype, il direttore della Fondazione Unesco Sicilia, Aurelio Angelini, ha precisato che il percorso di riconoscimento Unesco è molto lungo ed impegnativo. “Si dovrà lavorare sulla proposta di candidatura – ha spiegato – valutando tutte le condizioni ed i fattori tecnico-scientifici che ne evidenziano e ne convalidano i requisiti del sito per avviare una possibile candidatura a Patrimonio dell’Umanità. Per fare questo si è già attivato un confronto preliminare all’assessorato regionale ai Beni Culturali insieme alla Fondazione Unesco Sicilia. La ricognizione di tutte le aree siciliane degne di attenzione è cominciata; al momento in Sicilia solo le Provincie di Trapani e Caltanissetta non hanno alcun sito patrimonio mondiale Unesco e questo gap dovrà essere recuperato al più presto”.

Angela Savalli, in qualità di partecipante al corso ICCROM, che è l’organo consultivo dell’Unesco, ha precisato che il tema della proposta di candidatura delle Saline è stato illustrato ed affrontato dal punto di vista tecnico insieme allo staff ICCROM a Roma, anche con la partecipazione del direttore generale Stefano De Caro, assumendo così una visibilità importante all’interno dell’organizzazione intergovernativa dell’ICCROM.

Importanti e qualificati anche gli interventi da parte degli altri partecipanti dell’ICCROM: Stefan Balici (Romania) e Rosilene Possamai (Brasile) hanno da un lato espresso le loro suggestioni di meraviglia dopo la visita delle Riserve Naturali delle Saline di Trapani, Paceco e Marsala e dall’altro illustrato le linee guida per la preparazione della candidatura e, dopo una ricerca sul web, altri casi di Saline con i quali bisogna confrontarsi nella preparazione del dossier.

In collegamento Skype, Jane Thompson, consulente ICCROM e membro del Consiglio Superiore del Mibact ha proposto la possibilità di una candidatura di tipo transnazionale che potrà nel medio-lungo termine portare importanti benefici socio-economici al territorio. 

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