Più ombre che luci nel panorama turistico della riviera jonica: è questo in sintesi il giudizio dell’Ufficio Turistico di Giardini Naxos, che ha monitorato la consistenza delle strutture ricettive e le presenze turistiche dei Comuni che ricadono nell’area.
Dunque, nel territorio che va da Letojanni a Nizza di Sicilia, compresi i Comuni montani, per quel che riguarda gli esercizi regolarmente classificati, a fronte di oltre 6.000 posti letto si sono registrate oltre 500 mila presenze. Da solo, il Comune di Letojanni rappresenta il 65% circa del movimento globale con 315.231 presenze. D’altro canto, S. Alessio Siculo, con oltre 100 mila presenze, può ritenersi a pieno titolo una destinazione emergente nel mercato turistico isolano, nel quale, inoltre, negli ultimi decenni si è posizionato anche Forza d’Agrò (55.645 presenze) e, di recente, anche Roccalumera (26.901 presenze).
“Per il resto – osserva Antonio Allegra, direttore dell’Ufficio attuatore del progetto su Blog Taormina – non si può parlare propriamente di turismo, data l’assenza di strutture e servizi funzionali all’attività turistica. Inoltre, sono i comuni dell’entroterra a pagare maggiormente per l’assenza di una qualsiasi politica di sviluppo, il cui presupposto è l’esistenza di infrastrutture, prima fra tutte quelle del trasporto, capaci di consentire la mobilità dei flussi turistici sul territorio, e un’adeguata fruibilità delle risorse ambientali ed artistico-culturali che anche il più sperduto paesino può vantare”.
Per questo, Allegra auspica un radicale cambiamento “culturale” da parte anzitutto degli amministratori e della classe dirigente, ma anche degli attori privati, disposti ad investire e scommettere sul ruolo strategico del turismo.
“In tale ottica – conclude Allegra – avendo constatato che l’agriturismo è l’unica tipologia ricettiva realisticamente attivabile nelle zone a monte della riviera e che anche il cosiddetto Albergo Diffuso comincia già a muovere i primi passi (Comune di Gallodoro), ho proposto al competente Dipartimento del Turismo di predisporre mirati interventi di sostegno e supporto, anche finanziario, a queste nuove forme di turismo ‘minore’ o ‘complementare’, anche sulla scorta del successo riportato dall’intervento regionale a favore dei Bed and Breakfast”.