Ragusa, dai diportisti stranieri coro di no a tassa su barche

Secondo alcune stime, il gruppo di 350 persone movimenta quasi 2 mln solo in inverno

"No alla tassa del Governo Monti sulle imbarcazioni dei diportisti stranieri". Lo chiedono i 350 diportisti esteri attualmente presenti al porto turistico di Marina di Ragusa in una lettera consegnata al sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale, affinché si faccia portavoce della problematica in ambito nazionale, magari coinvolgendo la delegazione parlamentare siciliana.    
"I porti turistici italiani – scrivono – sono già oggi tra i più costosi del Mediterraneo. Se l'imposta venisse applicata e la tassa media per imbarcazione fosse di 10 euro al giorno (3.650 euro l'anno), si andrebbero ad aumentare i costi annuali di molti proprietari di barche di oltre il 20%. Per molte persone questa tassa sarebbe un onere finanziario inaccettabile con l'inevitabile conseguenza che molti proprietari di imbarcazioni lascerebbero le acque italiane". 
Secondo un calcolo approssimativo, il nutrito gruppo di diportisti stranieri presenti al porto movimenta una somma pari a un milione e 800 mila euro soltanto nei mesi invernali tra shopping a terra, ristoranti, escursioni, manutenzione delle proprie imbarcazioni e quanto serve per la propria permanenza in Sicilia.
Il documento è stato inviato anche ad Assomarinas che ha programmato per domani, giovedì 12 gennaio, a Trieste il raduno di protesta contro l'istituzione della tassa per le imbarcazioni da diporto di lunghezza superiore ai 10 metri.

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