La Sicilia perde la bandiera blu a Pozzallo e ottiene solo sei vessilli indice di mare pulito, servizi, e cura nell’accoglienza: tre in provincia di Messina (Santa Teresa di Riva, Tusa, Lipari) due in quella di Ragusa (Ispica e Ragusa) e una a Menfi nell’agrigentino.
Non è un buon piazzamento per la regione che ha il maggior numero di km di coste balneabili in Italia (922,9), con 1152 km di costa nella regione madre e 500 km nelle isole minori: il 22% della costa italiana.
Le bandiere blu sono state confermate per Santa Teresa di Riva al lungomare, per Tusa nella spiaggia Lampare e spiaggia Marina, per Lipari ad Acquacalda, Canneto, per Vulcano nelle Acque Termali ed a Gelso, per Stromboli a Ficogrande; per Ispica a Santa Maria del Focallo, Ciriga I tratto, Ciriga II tratto, Ciriga III tratto, per Ragusa a Marina di Ragusa, per Menfi a Porto Palo Cipollazzo, e Lido Fiori Bertolin. Nessun approdo turistico siciliano è stato premiato dalla Foundation for Environmental Education (FEE).
“La nostra esclusione dipende solo dal fatto che non abbiamo raggiunto la percentuale richiesta di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani. Si chiedeva il 30%, noi purtroppo siamo fermi intorno al 15%. Sarà un motivo in più per impegnarci ad accrescere la percentuale di differenziata in modo che il prossimo anno possiamo riconquistare la Bandiera blu”, ha commentato il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna.
“Questo è il settimo anno che riceviamo il riconoscimento – dice l’assessore del comune di Lipari Tiziana De Luca – la novità di questa edizione è che sono anche previsti dei contributi economici che utilizzeremo per il ripascimento di alcune spiagge che purtroppo sono a rischio”.
Anche quest’anno come indicatori la Fee ha preso in considerazione: l’esistenza ed il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la percentuale di allacci fognari, la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla riduzione della produzione, alla raccolta differenziata e alla gestione dei rifiuti pericolosi; le iniziative promosse dalle amministrazioni per una migliore vivibilità nel periodo estivo; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio; la cura dell’arredo urbano e delle spiagge; la possibilità di accesso al mare per tutti senza limitazioni.