Taormina, albergatori contro Comune per tassa soggiorno

La tassa di soggiorno a Taormina continua a far litigare Comune e albergatori. Tanto che ora l’amministrazione ha incaricato un avvocato del Foro di Messina di difendere l’Ente Per l’incarico, prevedendo una spesa complessiva di 10 mila euro.

Una nota società alberghiera, come scrive Taormina Today, ha chiesto l’annullamento dell’avviso di accertamento riguardante l’imposta di soggiorno relativa agli anni 2015 e 2016 per un importo di 121.169,75 euro. Un’altra società ha promosso ricorso sempre innanzi alla Commissione Tributaria Provinciale di Messina per l’annullamento dell’avviso di accertamento con cui si richiedeva il pagamento della tassa di soggiorno per l’anno 2015-2016 per un importo di 233.453,90 euro. E in un terzo ricorso un’altra ditta ha richiesto l’annullamento dell’avviso di accertamento relativo alla tassa di soggiorno degli anni 2014, 2015, 2016 dell’importo di 44.406,25 euro.

Il balzello è stato introdotto dal Comune di Taormina dal 1 gennaio 2013, e poi nel corso del tempo raddoppiato con il relativo aumento delle tariffe. Ma gli albergatori hanno a più riprese contestato il mancato utilizzo delle somme da parte del Comune per quella che era la finalità con la quale venne istituita dal Consiglio comunale l: ovvero per il turismo e le attività di promozione del territorio.

Nel 2016 il Comune ha ricavato poco oltre 2 milioni dall’imposta di soggiorno ma lamenta di non aver riscosso ulteriori 600 mila euro, e che al momento sarebbero state recuperate la metà di queste somme, circa 300 mila euro.

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