Il caro-bollette continua a pesare sulle strategie degli operatori turistici e anche a Taormina, come riporta gazzettadelsud.it, gli albergatori ora si interrogano sull’ipotesi di aumentare le tariffe per coprire i costi, considerando che le spese che dovranno sostenere incidono al 78% per il consumo elettrico e al 22% per il gas, con quest’ultimo che però sta vivendo un’impennata vertiginosa.
“Stiamo programmando la prossima stagione – spiega Gerardo Schuler, presidente dell’Associazione Albergatori Taormina alla Gazzetta del Sud – e una buona parte dei contratti li avevamo già fatti in precedenza. A questo punto, però, le bollette sono triplicate e ora non sappiamo se continueranno ancora ad aumentare, e così diventa complicato poter fare dei calcoli per il prossimo anno e rischiamo di trovarci davvero in grossa difficoltà, in una condizione di sotto-costo. Se prima le bollette incidevano al 6% rispetto al fatturato, ora invece inciderebbero almeno al 18%. Rischiamo di finire fuori mercato se andiamo ad adattare il prezzo delle camere all’aumento delle bollette. Stiamo cercando di riflettere con molta attenzione e trovare delle soluzioni, sapendo che determinare una modifica del prezzo delle camere del 30 o 40% ci farebbe perdere una parte di clientela, e però al contempo dobbiamo compensare queste spese pesanti ed inattese. La stagione negli anni si è accorciata e c’è il rischio concreto che questa situazione possa spingere coloro che rimangono aperti anche nella bassa stagione a rivedere le proprie posizioni e chiudere per non dover subire questa ulteriore stangata. La questione – ha concluso – riguarda di riflesso anche i lavoratori, perché le chiusure diventano una scelta quasi obbligata e per tale motivo Federalberghi ha chiesto la cassa integrazione per i dipendenti”.