Braccio di ferro tra il Comune di Realmonte e il proprietario della Scala dei Turchi. Al centro della contesa la gestione del bene e il progetto che prevede anche un ticket d’ingresso di 3 euro già a partire da maggio.
Come racconta il Corriere della Sera, tutto inizia nel settembre del 2014 quando i funzionari del Comune si accorgono che quelle particelle catastali non fanno parte dell’area demaniale ma risultano di proprietà del 70enne Ferdinando Sciabbarrà. Alla fine, dopo alcuni inutili tentativi di trovare un accordo con il Comune, il privato si reca da un notaio e concede la ‘sua scogliera’ all’associazione Mareamico di Agrigento.
Nel novembre 2016, il pensionato e l’associazione presentano il loro progetto: dopo anni di abbandono verrà garantita la pulizia del sito, la sorveglianza, la sicurezza e la protezione dall’azione degli incivili che spesso hanno danneggiato la marna. Per fare tutto questo viene stabilito un ticket d’ingresso di 3 euro a persona (esclusi i residenti). Degli incassi, il 10% andrà al proprietario privato (20% il secondo anno e 30% a regime). Per le casse pubbliche viene previsto il 30% degli introiti da reinvestire interamente per servizi ai turisti. Ma il sindaco Calogero Zicari non ci sta e non firma il protocollo. Oggi passa al contrattacco e avvia un’azione legale contro il privato. “La Scala dei Turchi è un bene dell’umanità – scrive il sindaco – e come tale deve essere fruibile liberamente da parte di tutti, per cui non si riconosce alcuna validità ed efficacia giuridica ad eventuali atti di concessione da parte di chi si ritiene, secondo noi infondatamente, proprietario esclusivo”.