Tour alternativi negli Iblei attraverso siti preistorici

Censiti 99 siti fino ad oggi rimasti fuori dai circuiti turistici archeologici

Necropoli preistoriche e tardo antiche scavate nelle rocce, abitazioni rupestri, chiese bizantine e tonnare si ritrovano sia a Malta che negli Iblei, esempi di un comune linguaggio tra la Sicilia e l’arcipelago maltese. E’ quanto è emerso da un censimento compiuto nell’ambito del progetto K.A.S.A (Koinè Archeologica, Sapiente Antichità) che ha coinvolto il corso di laurea in Scienze dei Beni culturali di Siracusa, l’Università di Malta e l’Officina di studi medievali di Palermo.
Lo studio ha rilevato 99 siti archeologici che fanno parte di reti minori a Siracusa e Ragusa: 48 risalenti all’epoca preistorica e 51 al periodo post classico (dal 300 al 500 D.C.). Si tratta di luoghi non considerati dalle guide turistiche, come i comuni di Rosolini e Scicli, rimasti al di fuori dei circuiti turistici archeologici. A Malta, invece, le ricerche si sono concentrate soltanto su alcuni monumenti, come la tonnara Mellieha, la chiesa rupestre di San Leonardo, il complesso sotterraneo Wignacourt di Rabat.
“L’inserimento di questi siti minori – afferma Pietro Militello, capo progetto – può aggiungere interesse ai percorsi ormai consolidati di Siracusa classica, Noto barocca, Ragusa Ibla. Di ogni sito adesso esiste una schedatura che sarà sottoposta alle agenzie di viaggi e ai tour operatori per realizzare dei veri e propri itinerari turistico-culturali”.
“Sia le pubblicazioni che il database dei 99 siti – dice Alessandro Musco, presidente dell’Officina di studi medievali – saranno presto disponibili in rete, così chiunque in piena autonomia potrà costruire dei percorsi turistici mirati nella zona degli Iblei”.
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