Collegamenti via mare, ricalcolare costi per migliorare qualità

“La Regione paga cifre astronomiche per garantire i collegamenti con le isole minori: ottomila euro per una corsa fra Lampedusa e Linosa, addirittura undicimila euro per una corsa fra Palermo e Ustica. Le somme finiscono nelle casse dei vettori privati che garantiscono i collegamenti, a titolo di rimborso per gli incassi che, specie nella stagione fredda, sono bassi”.

Inizia così l’articolo di Repubblica sulle corse d’oro degli aliscafi a servizio delle isole minori. Un articolo che però, suggerisce Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Minori della Sicilia, “va letto con molta attenzione altrimenti si corre il rischio di soffermarsi solo su alcuni costi in eccesso rispetto all’esigenza di migliorare dei servizi che troppo spesso negli ultimi tempi non si sono dimostrati all’altezza delle esigenze reali di turisti e residenti”.

“Sono anni  sottolinea Del Bono – che chiediamo una rimodulazione degli itinerari orari delle corse di aliscafi e navi che collegano le isole minori con la terraferma. Abbiamo più volte denunciato un sistema che non consente di ottimizzare le risorse economiche stanziate dallo Stato e dalla Regione, con l’evidente risultato che da una parte si spreca danaro pubblico, mentre dall’altra non si garantiscono dei collegamenti che rispettino le esigenze delle comunità locali e delle destinazioni turistiche.

Attendavamo – insiste Del Bono – la convocazione di un tavolo tecnico da parte dell’assessore Nico Torrisi, purtroppo, prematuramente sostituito e, quindi, del suo successore Giovanni Pizzo che al momento si è limitato ad ascoltare i sindaci. Riteniamo però che il confronto vada esteso anche alle parti sociali.

Tra le proposte avanzate in passato, ad esempio – spiega Del Bono – oltre ad una ottimizzazione degli itinerari orari, attualmente, non distribuiti al meglio nell’arco della giornata tra le corse operate da Siremar Compagnia delle Isole e Usticalines ed NGI anche quelle di: prevedere una stagionalità intermedia; intensificare alcune tratte rispetto ad altre; applicare un sistema di monitoraggio e dei meccanismi che penalizzino le minori miglia percorse, sanzionando o obbligando i vettori a recuperare le corse non effettuate, sulla base di indicazioni ben precise; tarare gli orari sulla base delle coincidenze con bus, treni ed aerei; adottare in ogni caso un approccio intermodale alla questione dei collegamenti.

Infine – conclude Del Bono – l’obiettivo della Regione non dovrebbe essere quello di rifare i calcoli per capire come ridurre il budget messo a disposizione dei collegamenti marittimi con le piccole isole ma comprendere come ottimizzare le risorse in modo da garantire lo standard di servizi necessari per scongiurare lo spopolamento delle piccole isole e far si che l’industria turistica superi alcuni svantaggi strutturali”.

 

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