Isola delle Femmine, il rilancio passa dal brand di ‘borgo marinaro avanzato’

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La notizia della vendita di alcune isole siciliane, da Isola delle Femmine a Santa Maria a Marsala, ha fatto il giro del mondo generando da un lato un’importante ricaduta in termini di immagine e pubblicità per il territorio ma dall’altro ha alimentato il dibattito sulla privatizzazione di beni considerati essenzialmente ‘pubblici’. È quanto rileva anche l’ampio servizio che il quotidiano La Sicilia di Catania ha dedicato al tema con un’intervista a Toti Piscopo, amministratore della Logos, la società proprietaria di Travelnostop.com e organizzatrice di Travelexpo, la Borsa globale dei turismi che si è conclusa domenica 7 aprile a Città del Mare.

“Vendere l’Isola delle Femmine – ha detto Piscopo nell’intervista rilasciata a Daniele Ditta – significa anche vendere il brand e l’identità del territorio che si trova lungo la costa davanti l’isolotto. Con l’acquisizione da parte di un privato si creerebbe una concorrenza sleale destinata a penalizzare gli altri operatori economici”. Piscopo prospetta però una soluzione: “c’è un modello che coniuga la presenza del pubblico che gestisce beni o servizi e il privato che fa impresa. È quello del borgo marinaro avanzato, esportabile da Isola delle Femmine a Marzamemi. Un’idea partorita a Travelexpo, nell’ambito dell’area “Turismo Azzurro” del Dipartimento Pesca del Mediterraneo, che consiste nel mettere a sistema le attività legate al mare con le specificità del borgo. Isola delle Femmine potrebbe diventare un borgo pilota per testare questo modello. Un borgo che diventa brand e punta dritto ad entrare nei pacchetti venditi ai turisti con tutto ciò che ci gravita intorno: spiagge, tonnara, strutture ricettive, area naturalistica. Per fare questo, però – conclude Piscopo – bisogna trasformare gli oneri economici passivi in risorsa. Da turismo bisogna generare economia”.

Un’idea che a Travelexpo ha avuto anche il beneplacito del sindaco di Isola delle Femmine, Stefano Bologna: “sarebbe anche un’occasione per fare rete con le strutture turistiche della zona per allungare la stagione turistica da aprile a novembre”. E soprattutto un modo per rispondere alle esigenze del turista sempre più alla ricerca di esperienze.

In questo senso, particolare attrazione potrebbe essere rappresentata dalla proposta di Toti Lucido, presidente Consorzio Pesca Palermo Ovest. “Ho ideato – spiega – un’attività parallela alla pescaturismo. Con la mia imbarcazione affianco il pescatore che pesca con le sue reti. A bordo con me c’è un biologo che racconta al turista i pesci, le sue proprietà e le modalità della pesca. In pratica facciamo attività didattica a bordo e poi accompagniamo i nostri ospiti in un percorso a terra, guidato, sull’isolotto. Inoltre offriamo la possibilità di fare degustazioni, ma sulla terraferma”.

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