E se il turismo siciliano riscoprisse i parchi naturalistici?

Un portale che trasformi le riserve naturali in poli di attrazione turistica. È questo il punto focale del progetto “Travel Nature”, uno dei 9 progetti finalisti alla seconda edizione di Startup Weekend tourism edition, che si è svolta a metà aprile a Palermo nell’ambito della diciottesima edizione di Travelexpo.

“Siamo partiti da un’idea tanto semplice quanto potenzialmente rivoluzionaria – racconta Francesco Quartararo – il turista straniero e nazionale è disposto a pagare una cifra ragionevole, anche 60 euro al giorno, se gli viene fornito in loco di tutto quello che serve e se riesce a portarsi a casa anche un’esperienza. Da un’indagine di mercato preliminare, le nostre stime al ribasso parlano di un potenziale flusso di 20,4 milioni di euro al giorno solo per i turisti stranieri per un progetto che non sposta risorse cancellando centinaia di posti di lavoro per concentrare tutto nelle mani di pochi, bensì attiva un circuito virtuoso che crea centinaia di nuovi posti di lavoro creando un nuovo filone turistico non preso ancora in considerazione”.

Ma in cosa consiste il progetto?

“Puntiamo a stabilire una partnership con gli operatori locali – spiega Quartararo – che operano già all’interno delle aree naturali e che possono fornire supporto logistico e tecnologico e ad attivare delle aree naturalistiche che non offrono delle vere esperienze. Il campo test è stato individuato nel Parco delle Madonie”. Insomma, l’idea è quella di puntare sul turismo naturalistico, un filone di cui in Sicilia ancora non sono state sfruttate tutte le potenzialità.

 

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