Turismo in comune, Ruggieri: Pnrr rischia di creare ulteriori squilibri

“Con oltre 40 miliardi di euro per il turismo, il Pnrr si può consuderare il primo vero Piano Marshall per il settore che viene considerato per la prima volta: si tratta di un fatto storico. E se teniamo conto del fatto che il 20% di qesti fondi sono dedicati al turismo possiamo affermare che stiamo andando verso l’industrializzazione del settore”. Lo ha detto Giovanni Ruggieri, docente di Tourism System Economics – Università di Palermo, nel corso della speciale Masterclass dal titolo “Turismo in Comune”, che si è svolta nei giorni scorsi nell’ambito della XXV edizione di Travelexpo “Speciale Festa di Primavera”.

Il Pnrr prevede due tipi di interventi quello privato e quello pubblico. Quello privato riguarda l’innalzamento della capacità competitiva delle imprese; la promozione di un’offerta turistica basata su sostenibilità ambientale, innovazione e digitalizzazione dei servizi; il miglioramento delle strutture ricettive e dei servizi collegati; realizzazione di investimenti pubblici per una maggiore fruibilità del patrimonio turistico; sostegno al credito per il comparto turistico e incentivi fiscali a favore delle piccole e medie imprese del settore.

Quello pubblico invece prevede 9 azioni di livello nazionale, a parte i grandi eventi che servono a creare le nuove stagioni turistiche, ci sono: Capacity building per gli operatori della Cultura per gestire la Transizione digitale e verde; Sicurezza sismica nei luoghi di Culto, restauro del Patrimonio culturale del ‘Fondo edifici di culto e siti di ricovero per le opere d’arte; Programmi per valorizzare l’identità di luoghi: Parchi e Giardini storici; Tutela e valorizzazione dell’Architettura e del Paesaggio rurale; Attrattività dei Borghi – Rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici; Migliorare l’efficienza energetica nei Cinema, nei Teatri e nei Musei; Strategia digitale e Piattaforme per il Patrimonio culturale; Progetto Isole minori.

Ruggieri ha quindi mostrato delle slide da cui si evince che l’indice di dotazione turistica sia bassissimo al sud e che dunque il rischio è che chi ha di più avrà di più e chi ha meno avrà sempre meno: “con questo squilibrio forte non saranno questi fondi a far recuprarare questo gap”, ha conluso.

Per consultare le slide clicca su 04-3 – Ruggieri – .Contributo AISRE_Presentazione

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