Gli albergatori siciliani concorderanno un'azione comune contro gli aumenti delle tasse e dell'imu decisi dai Comuni. Lo ha annunciato il vice presidente regionale di Federalberghi, Nicola Farruggio, sulla scia della protesta avviata proprio in questi giorni dagli operatori turistici di Cefalù. E proprio a Cefalù si incontreranno il 12 dicembre i titolari delle strutture turistico-alberghiere per definire le linee di un'iniziativa che mira a ridurre il peso fiscale in un momento di crisi del mercato turistico. "Per troppe tasse – ha detto Farruggio – si può anche chiudere. Le aziende sono in ginocchio: i fatturati sono scesi, le presenze sono diminuite, ma le imposte sono aumentate".
La scintilla è scoppiata a Cefalù qualche giorno fa con la serrata degli alberghi seguita dal licenziamento di 70 lavoratori. Oltre a promuovere la protesta gli operatori hanno deciso di impugnare gli aumenti dell'imu, di presentare "istanze in autotutela" per la riduzione delle aliquote e nei casi estremi di non pagare le bollette. E intanto ieri la serrata ha colpito anche i ristoranti di Cefalù con i locali chiusi per tutta la domenica. "Chiediamo – dice Salvo Cimino – l'abbattimento dell'imu all'aliquota minima. L'attuale imposta calcolata al massimo valore, causerà notevoli difficoltà ai ristoranti cefaludesi. Basti pensare che l'aumento di queste tasse avrà una ricaduta pesante sul menù: i prezzi potrebbero essere maggiorati anche del 15%".