Balneari chiedono riforma condivisa su canoni

Lettera congiunta delle associazioni di categoria indirizzata all’assessore Lo Bello

"E' necessario condividere un percorso ex novo tra la componente pubblica e quella privata al fine di porre al centro del dibattito politico i reali temi da cui ripartire per ridisegnare lo sviluppo del settore balneare siciliano e scongiurare misure unilaterali di natura erariale". E' quanto si legge nel documento a firma congiunta di Assobalneari Confindustria, Fiba Confesercenti e Sib Confcommercio presentato nel corso della riunione svoltasi ieri presso l'assessorato regionale Territorio e Ambiente sull'aumento dei canoni demaniali.
"Un percorso – specifica la lettera indirizzata all'assessore Mariella Lo Bello – che deve passare attraverso una serie di correttivi dell'attuale legge 15 del 2005 la cui riforma deve tendere a un processo di semplificazione e trasparenza delle procedere per l'ottenimento delle autorizzazioni propedeutiche al conseguimento del titolo concessorio.
Inoltre, l'aumento del canone demaniale, per come è stato formulato, non solo non consentirà di recuperare le risorse necessarie alla Regione ma provocherà la chiusura di oltre il 50% delle imprese balneari. Se l'obiettivo è migliorare il gettito generato dal settore per le casse della Regione, allora occorre provvedere a intensificare e inasprire le misure nei confronti di chi evade o a ridefinire i parametri delle concessioni per Onlus e canoni ricognitori.
Pertanto – conclude la lettera – si auspica che l'aumento dei canoni demaniali sia affrontato nel rispetto del principio della progressività (10%) e tenendo conto dell'eterogeneità delle attività del demanio marittimo".

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